Un ragazzo italiano di 17 anni residente ad Imola, è giunto ieri pomeriggio con il 118 in condizioni critiche all’Ospedale Santa Maria della Scaletta. L‘esito della tipizzazione di laboratorio, pervenuta in queste ore al Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl di Imola, identifica infatti l’infezione da meningococco di tipo B. I medici del Pronto soccorso hanno subito sospettato un caso di meningite confermato dagli esami. Il ragazzo è ricoverato in terapia intensiva, con prognosi riservata e le sue condizioni destano preoccupazione. Lo rende noto l’Ausl di Imola.
Sono stati attivati i protocolli di prevenzione stabiliti per questi eventi: segnalato il caso al Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Imola sono state individuate le persone venute in contatto diretto con il ragazzo (familiari, amici, compagni di classe) ed è stata eseguita la profilassi antibiotica necessaria ad abbattere il rischio, comunque molto basso, di contrarre la malattia. Profilassi somministrata anche agli operatori sanitari che lo hanno preso in cura.
“Il meningococco è un batterio che si trasmette per contagio diretto, ossia attraverso le goccioline di saliva o muco emesse parlando, tossendo o starnutendo – spiega il dottor Gabriele Peroni, direttore dell’unità di Igiene e Sanità Pubblica dell’Ausl di Imola – Pertanto una semplice profilassi antibiotica è raccomandata, in via del tutto precauzionale, solo per le persone che abbiano avuto contatti molto ravvicinati con il soggetto infetto nei 10 giorni precedenti all’esordio dei sintomi. Il periodo di incubazione del meningococco è infatti compreso tra 2 e 10 giorni e la contagiosità è massima nei 3-4 giorni che precedono i primi segni clinici della malattia. Ugualmente, le persone venute a diretto contatto con il malato devono porre attenzione all’eventuale insorgenza di sintomi come febbre alta, cefalea intensa, vomito, rigidità nucale, agitazione e poi torpore. Non bisogna però allarmarsi, perché questo germe è normalmente presente nelle prime vie aeree di circa il 5-10% della popolazione e solo raramente provoca meningite o setticemia. Inoltre si tratta di un batterio molto sensibile all’azione dell’aria, della luce, a tutti i disinfettanti ed alle normali misure di pulizia: nell’ambiente esterno e quindi, al di fuori delle persone che lo ospitano, viene rapidamente distrutto”. La situazione, sotto controllo, è costantemente monitorata dall’unità Igiene e Sanità Pubblica dell’Ausl di Imola (per informazioni 0542 604923 dalle 8,30-13,30).
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