Finte vaccinazioni, licenziata infermiera

E’ stata licenziata per giusta causa in quanto, come ha spiegato il il direttore generale dell’Usl, “non ha adempiuto agli obblighi contrattuali”: faceva finta di vaccinare i bambini. Così l’infermiera Emanuela Petrillo ha perso il lavoro. Su di lei c’è un’inchiesta della Procura della Repubblica di Udine per le ipotesi dei reati di peculato, omissione d’atti d’ufficio e falsità in dichiarazioni. La donna, che ha lavorato tra il 2009 e il 2015 a Codroipo (Udine) e successivamente a Treviso, è accusata di aver finto di vaccinare centinaia di bambini e adulti: secondo una stima avrebbe simulato 21mila vaccinazioni su circa 7500 pazienti cagionando un danno per le aziende sanitarie di Udine e di Treviso di oltre un milione di euro.

La vicenda era venuta alla luce lo scorso aprile perché i colleghi della Petrillo e qualche genitore si erano insospettiti: nessuno dei piccoli pazienti piangeva in occasione dei vaccini. Per questo l’infermiera era anche la più ricercata di tutte. A seguito della scoperta del caso, l’Usl di Treviso è stata costretta a richiamare 500 bambini per le varie vaccinazioni perché, come sanciscono le indicazioni nazionali e internazionali, “se non vi è la certezza che una vaccinazione sia eseguita correttamente, la dose deve essere ripetuta”.

Oggi l’Asl, in occasione del licenziamento, fa sapere:Abbiamo fatto riferimento ai numeri che ci sono stati forniti dall’azienda sanitaria dell’Alto Friuli. Lì le persone da lei vaccinate rispondevano solo per il 20,8% mentre per le altre assistenti sanitarie la risposta era del 92,5 per cento. I dati del Friuli sono stati confermati anche dalle analisi e ci danno la possibilità di sospendere il rapporto di lavoro”. La Petrillo, soprannominata “La fatina dagli occhi blu” dalle mamme trevigiane, rischia una condanna dai 4 ai 10 anni di carcere.

La zia, Giovanna Fornasier, che assieme ai genitori della Petrillo gestisce una casa famiglia di impostazione cattolica, tempo fa spiegò al quotidiano la Repubblica:Emanuela è stata incastrata per obbiettivi loschi, politici ed economici. Impossibile fingere oltre ventimila vaccinazioni, per sette anni, senza che nessuno se ne accorga. Mia nipote è stata umiliata per la sua bellezza e oggi viene usata quale capro espiatorio. Magari qualcuno ha interesse a smaltire migliaia di dosi di vaccini, ripetendo le profilassi in fretta e in furia”. Lei, invece, l’accusata, non ha ancora pubblicamente spiegato i motivi del suo comportamento.

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