Unica italiana in una classe di stranieri. Ma per la bimba modenese di sei anni e mezzo che frequentava la Cittadella, ieri è stato il primo giorno alla primaria Anna Frank del Comprensivo 10.
Come ha spiegato la madre a Il Resto del Carlino e ad Agorà, la piccola prima veniva emarginata: “La ragione? Ora posso dirlo chiaramente: perché è cattolica. Nessuno la invitava e nessuno accettava i suoi inviti. E per questo ci soffriva molto e manifestava segni di tristezza. All’inizio venivo guardata come se fossi una razzista e ho impiegato del tempo per far capire che io non ce l’ho con gli immigrati. Io volevo semplicemente discutere nel merito dei problemi: i ritardi sulla didattica e i problemi d’integrazione. E quindi tutelare la mia piccola. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”. Seconco la donna, le scuole ghetto “sono dannose non solo per i bambini italiani ma anche per gli immigrati che difficilmente in questo modo riusciranno a integrarsi”.
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