Ravenna, all’Itis viaggio nella memoria per prevenire il razzismo

Gli studenti all’isola degli Spinaroni

“Viaggio alla ricerca di una memoria condivisa” è il progetto dell’Itis Baldini di Ravenna sostenuto dall’assessorato all’Istruzione superiore del Comune e finanziato dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, nell’ambito della IV edizione dei “Viaggi della memoria”, percorsi di conoscenza e di studio in alcuni dei siti maggiormente rappresentativi dei momenti bui del secolo scorso: campi di concentramento, luoghi di deportazione e altri memoriali in regione e non solo.

Le classi coinvolte in uscite didattiche, lezioni frontali, progetti informatici e comunicativi sono 2A e 4B Elettronica, 4B Logistica e 5B Informatica. In tutto 78 ragazzi seguiti dalle docenti Silvia Bassi e Fernanda Villa, con l’importante disponibilità dei colleghi dei consigli di classe. Il progetto è stato presentato ieri in municipio alla presenza dell’assessora all’Istruzione superiore, Ouidad Bakkali, Antonio Grimaldi, dirigente scolastico dell’Itis Baldini, Silvia Bassi e Fernanda Villa, docenti dell’Itis Baldini, Giuseppe Masetti, direttore dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea e Ivano Artioli, presidente provinciale Anpi.

“Viaggio per una memoria condivisa” si propone, attraverso la ricerca storica sugli aspetti meno noti della Shoah, ad esempio quelli che ha assunto in Francia durante la Repubblica di Vichy, di rendere consapevoli i ragazzi dei meccanismi che portano, principalmente in periodi di grave crisi economica, sociale e politica, all’individuazione di un ‘capro espiatorio’ nei confronti del quale si innescano pericolosi, e talvolta tragici, processi di esclusione, ghettizzazione e persecuzione. Partendo da avvenimenti storici del passato, con i quali è possibile avere un approccio più distaccato ed uno sguardo più lucido, può risultare più semplice comprendere tali meccanismi e processi, per poi arrivare al presente, irrinunciabile punto di arrivo, e sviluppare una cittadinanza attiva, una convivenza pacifica, individuando e prevenendo episodi di intolleranza e razzismo. Ciò potrà avvenire non solo tra i ragazzi che hanno partecipato al progetto, ma anche tra coloro che potranno venire in contatto con questa esperienza, in particolare attraverso il sito internet e il video che saranno realizzati, fra dicembre e gennaio, dagli studenti.

“Questa esperienza, che sosteniamo con convinzione – ha affermato l’assessora Bakkali – permetterà a questi ragazzi di acquisire strumenti critici forti per leggere la realtà attuale attraverso gli eventi del passato. Questo percorso li sta aiutando a capire come relazionarsi nella complessità e diversità della società per evitare le ripetizioni di tragici fatti della storia e a saper leggere i dati oggettivi non lasciandosi sviare dalle percezioni. La realtà è molto più positiva di come ci viene descritta e questo progetto ne è un esempio”.

L’attività si articola in diversi momenti, tra esperienze in alcuni luoghi significativi e lezioni in aula. Nel mese di maggio tutti gli studenti hanno visitato l’Isola degli Spinaroni nella Piallassa Baiona con la guida dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia.

Dal 24 al 27 ottobre metà degli alunni si recherà a Izieu, in Francia, per visitare la Maison des Enfants juifs exterminés, dove due coniugi diedero rifugio a bambini ebrei nel tentativo di sottrarli alle deportazioni; il Centro di storia della Resistenza e della Deportazione e la prigione di Montluc di Camp des Milles di Lione, la prigione di Camps des Milles ad Aix-en-Provence. L’altro gruppo di studenti il 25 ottobre farà una visita guidata al Museo e al ghetto ebraico di Bologna.

Ogni attività è stata introdotta da esperti: la professoressa Patrizia Bianchetti, ex dirigente scolastico che collabora con l’Anpi in preparazione all’uscita all’Isola degli Spinaroni; il professor Giuliano Albarani, presidente dell’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea di Modena in preparazione alla visita ai luoghi della memoria di Izieu, Lione e Aix-en-Provence; il professor Mauro Perani, ordinario di Ebraismo all’Università di Bologna-Dipartimento dei Beni Culturali, in preparazione della visita al Museo e al ghetto ebraico di Bologna. Collaborazione scientifica dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Ravenna.

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