Si avvicina il rientro a scuole ed asili e le autorità stanno cercando di dare corso alla normativa sui vaccini tramite una serie di correzioni pratiche. L’ultima è di ieri e dice che gli istituti scolastici e i servizi educativi per l’infanzia potranno trasmettere gli elenchi degli iscritti alle Asl per la verifica della regolarità vaccinale. Lo ha deciso l’Autorità garante della privacy con un provvedimento urgente per consentire fin da subito il trattamento dei dati previsto originariamente dalla legge sui vaccini solo a partire dal 2019. Il Garante, su richiesta dell’Ufficio scolastico regionale della Toscana, ha quindi messo una toppa alla normativa per, come spiega il presidente dell’autorità Antonello Soro, per “semplificare la vita alle famiglie e consentire un più celere flusso di dati”.
Il Garante inoltre ha ricordato che, al fine di semplificare le procedure, le aziende sanitarie possono già inviare alle famiglie i certificati o altre attestazioni vaccinali per la consegna alle scuole senza dover aspettare che siano i genitori stessi a richiederli, nonché inviare altre comunicazioni relative agli obblighi vaccinali, anche a seguito di accordi con gli istituti scolastici. Soro ha poi precisato: “Con il nostro provvedimento è ora consentita la trasmissione dei registri degli iscritti dalle scuole alle Asl. Al momento, invece, manca un’adeguata base regolamentare che consenta il flusso inverso, ovvero la trasmissione di dati sensibili dalle Asl alle scuole. Resta naturalmente ferma la nostra disponibilità a esaminare ogni soluzione normativa che possa eventualmente introdurre ulteriori semplificazioni”.
Sempre ieri è arrivata un’altra rilevante novità in tema i obblighi vaccinali. A stabilirla è stata una circolare predisposta dai ministeri della Salute e dell’Istruzione. Così solo per l’anno scolastico 2017/2018, “in alternativa alla presentazione della copia della formale richiesta di vaccinazione si potrà autocertificare di aver richiesto alla Asl di effettuare le vaccinazioni non ancora somministrate“. La richiesta di vaccinazione, chiarisce il documento, “potrà essere effettuata anche telefonicamente (purché la telefonata sia riscontrata positivamente, con un appuntamento fissato), inviando una mail all’indirizzo di posta elettronica ordinaria (Peo) o certificata (Pec) di una delle Asl della regione di appartenenza o inoltrando una raccomandata con avviso di ricevimento”.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta