Si chiama giardino Dian Fossey ed è dedicato ad una zoologa statunitense che arrivò a pagare con la vita la sua passione per gli animali dato che fu assassinata da alcuni bracconieri. A Ravenna pochi conoscono la sua storia e pochi sanno che in città, nella zona di via Zalamella, le è stato dedicato un parco comunemente noto come “Il Fagiolo”. Tutti però sanno che al Fagiolo, sempre affollato da bambini, nonni e genitori, gira un sacco di droga.

Ne sono a conoscenza anche le forze dell’ordine che periodicamente effettuano blitz in quell’area e arrestano qualche spacciatore. Non solo: nei mesi scorsi è successo pure che venissero sequestrate sostanze stupefacenti fra i cespugli del parco, usati come nascondiglio dai delinquenti con conseguenze facilmente immaginabili nel caso dovessero essere ingerite da qualche piccolo.

Circostanze che anche le mamme conoscono bene. Ormai il piacere della gita al Fagiolo è sempre accompagnato dalla preoccupazione latente di fare brutti incontri. I tossici e gli spacciatori sono dediti ai loro loschi traffici e stazionano un po’ dappertutto: fra il circolo del tennis, i campi da calcio, il campo da basket, le panchine. E si fanno beffe della legge all’aria aperta e in pieno giorno fumando spinelli davanti a tutti. Un atteggiamento giustificato, evidentemente, dalla sicurezza dell’impunità.

Qualche giorno, attirati dall’inconfondibile aroma della marijuana, abbiamo notato alcuni figuri (un paio di magrebini e un giovane indigeno) che conversavano amabilmente passandosi una canna. A pochi metri da loro decine di bambini giocavano su scivoli e altalene, si rincorrevano, tiravano calci ad un pallone. Abbiamo fatto notare tutto ad un gruppo di mamme le quali ci hanno invitato ad abbassare la voce: hanno paura, temono ritorsioni.

Si lamentano, dicono che la situazione “è intollerabile” ma preferiscono continuare a frequentare il parco senza creare problemi perché, dicono, anche se denunciano tutto alle forze dell’ordine tutto torna come prima. “Ne prendono uno e poi tutto torna come prima. E’ già successo e risuccederà”. Insomma, queste persone si sono arrese. Non noi che abbiamo la possibilità di usare questo spazio per amplificare la denuncia e sollecitare le forze dell’ordine con la speranza che i controlli siano più frequenti e più rigorosi e che questi tizi che si fanno beffe della legge davanti a tutti vengano adeguatamente puniti una volta per tutte.