Un’operazione banale, un’ospedale considerato un’eccellenza, un decorso che pareva regolare. Invece la tragedia era in agguato: un bambino di due anni è morto per le complicazioni in seguito ad un intervento alle tonsille eseguito a inizio giugno nell’ospedale Bambino Gesù di Palidoro, sede distaccata sul litorale romano della celebre struttura pediatrica. Come rendono noto i media locali, il piccolo Flavio è morto lo scorso 8 giugno per un violento sanguinamento dalla bocca. Prima il vomito e poi il sangue: i parenti hanno avvertito il 118 ma quando sono arrivati i soccorsi per il piccolo non c’era più niente da fare.
Il piccolo Flavio lo scorso primo giugno era stato sottoposto ad una adenotonsillectomia nel reparto di Otorinolaringoiatria del Bambino Gesù: a causa di frequenti apnee notturne doveva togliere le tonsille, un’operazione di routine i cui rischi sono considerati bassissimi. E in effetti l’intervento era parso regolare e il bimbo era stato dimesso seguendo la procedura canonica.
Il giorno prima del decesso invece c’era stata la visita di controllo dalla quale non era emerso niente di particolare. Il bambino aveva seguito una dieta liquida per una settimana e il medico che lo aveva controllato aveva detto ai genitori che la ferita si era cicatrizzata e che tutto procedeva con il meglio: il piccolo sarebbe potuto tornare a mangiare cibi solidi e a fare una vita normale fin da subito.
Qualcosa però deve essere andato storto e nel giro di 24 ore si è verificato il malore con l’improvviso aggravarsi delle condizioni di salute fino alla morte del bimbo. La procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo mentre i legali della famiglia parlano di “condotte intollerabili” da parte del personale medico. Dal canto suo il Bambino Gesù rende noto di non essere “in grado di sapere cosa sia successo dopo la visita di controllo, possiamo solo riferire come l’intervento risultasse eseguito correttamente e in assenza di alcuna criticità“.
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