Bimba deturpata da un tatuaggio all’henné

I bambini hanno voluto entrambi farsi fare un tatuaggio all’henné per emulare i genitori. Madison, 7 anni, e Sebastian, 9 anni, sono stati accontentati: il servizio era offerto dall’hotel in cui alloggiavano con la famiglia, una struttura a quattro stelle sul mar Rosso in Egitto. Le conseguenze però sono state particolarmente dolorose per la bambina più piccola che è stata costretta al ricovero in ospedale e che potrebbe restare perennemente deturpata.

Come riportano i media britannici, la vacanza della famiglia Gulliver si è trasformata in un incubo non appena si sono scatenate le reazioni dei tatuaggi all’henné sui più piccoli. Il maschietto ha cominciato fin da subito ad avvertire prurito e formicolii al braccio ed ha chiesto che il tatuaggio venisse rimosso. Effettuata l’operazione non ha avuto più problemi. Peggio è andata alla sorellina che ha tenuto il tatuaggio più a lungo: la pelle ha cominciato a ricoprirsi di bolle e di vesciche molto dolorose. La zona interessata si estendeva dal gomito fino all’anulare. Trasportata d’urgenza all’ospedale, la piccola è stata curata per le gravi ustioni della pelle ma i dermatologi non hanno assicurato che le cicatrici che sono rimaste siano destinate a scomparire. Potrebbero rimanere per sempre a deturpare il braccio di Madison. I genitori hanno voluto rendere pubblica la vicenda affinché altre famiglie non commettano la loro stessa leggerezza. 

Susanna Esposito, professore ordinario dell’Università degli Studi di Perugia e presidente dell’associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid) rende noto che “l’uso di tatuaggi temporanei all’henné è ormai una moda molto diffusa nel nostro Paese soprattutto in estate. I tatuaggi sembrano innocui ma non lo sono. Da evidenze scientifiche emerge, infatti, che la sostanza chiamata para-fenilendiammina (PPD) che spesso viene aggiunta all’henné naturale per ottenere un colore più scuro e duraturo, per le sue caratteristiche molecolari può indurre sensibilizzazione cutanea con varie manifestazioni cliniche alle ri-esposizioni, tra cui la più comune è la dermatite allergica da contatto. Nelle persone allergiche al composto, in particolare, il tatuaggio temporaneo può scatenare reazioni violente con gonfiore e rossore, mentre in chi ha una pelle molto sensibile e delicata può dare origine a una dermatite irritativa più lieve, ma altrettanto fastidiosa”.

Come spiega la stessa università umbra in una nota, “la para-fenilendiammina è uno dei più potenti allergeni da contatto. È un colorante blu scuro attualmente vietato per uso cosmetico, secondo la legislazione europea, a eccezione delle tinture per capelli per le quali è consentita a basse concentrazioni, fino al 6%. La sostanza è di solito usata per dare il colore ‘nero’ all’henné che in genere è di colore arancione scuro”.

Qui l’articolo in lingua originale e le foto della piccola.

In questo articolo ci sono 0 commenti

Commenta

g