Servizi educativi, a Bologna nuova caccia ai furbetti

La giunta del Comune di Bologna, su proposta della vicesindaco con delega alla scuola, Marilena Pillati, ha approvato gli indirizzi per la gestione operativa dei controlli che l’amministrazione è tenuta a condurre sulle dichiarazioni sostitutive di certificazioni e di atti di notorietà rese dalle famiglie per l’ammissione dei propri figli ai servizi educativi e scolastici e per la richiesta di agevolazioni e contributi, nonché per la determinazione delle tariffe.

I regolamenti comunali per l’accesso ai servizi educativi e scolastici prevedono infatti criteri che si riferiscono a requisiti soggettivi del nucleo familiare che chiede l’iscrizione per il proprio figlio. Questi requisiti, ai sensi della normativa vigente, sono censiti attraverso dichiarazioni sostitutive di certificazioni o di atti di notorietà e per questo devono essere oggetto di controllo.

Il Comune, dal canto suo, deve rendere note le misure organizzative per effettuare controlli efficaci sulle autodichiarazioni. Nel caso emerga la non veridicità del contenuto della dichiarazione, la legge prevede la decadenza dagli eventuali benefici che si sarebbero ottenuti.

Con questo atto l’Amministrazione completa il percorso di riorganizzazione dei controlli sulle dichiarazioni sostitutive iniziato lo scorso marzo con la delibera che dettava le disposizioni per verificare la veridicità delle dichiarazioni sostitutive uniche (DSU) per la determinazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE).

L’ultima delibera della giunta comunale con la quale si regolava la gestione degli esiti dei controlli risale al 2009. Ora quel testo è stato sostituito dai nuovi indirizzi di tipo organizzativo e operativo che danno organicità alla materia dei controlli in ambito educativo e scolastico.

I requisiti da verificare, anche a seguito del nuovo regolamento dei nidi, sono molteplici e riguardano molte dimensioni della composizione del nucleo familiare, che vanno da aspetti puramente anagrafici a quelli relativi allo studio o al lavoro, fino ai carichi familiari.

I controlli sulle dichiarazioni sostitutive di certificazioni e atti di notorietà avvengono a campione (corrispondente a non meno del 10% del totale delle domande, equamente distribuito tra i Quartieri) e in modo mirato, su singole domande che, anche a seguito di segnalazioni ricevute, evidenzino dubbi sulla veridicità dei contenuti. Tutti i controlli sono attivati d’ufficio e si concludono, di norma, entro le scadenze previste nei bandi e negli avvisi che disciplinano l’accesso ai servizi, alle tariffe agevolate, ai contributi o ad altri benefici. L’avvio del procedimento di controllo è determinato da una comunicazione al cittadino nella quale si dichiara l’avvio e si segnalano l’eventuale necessità di integrare la propria documentazione e le conseguenze in caso di dichiarazioni non veritiere.

Tra gli aspetti presi in esame vi sono anche i provvedimenti da adottare a seguito dei controlli, che non possono non tenere in conto i diritti dei minori rispetto alla frequenza dei servizi eventualmente già iniziata, nel caso di dichiarazioni non veritiere. Per questo motivo le azioni di controllo saranno quanto più possibile anticipate rispetto all’avvio dei servizi. Nel caso però dagli esiti sui controlli emerga una irregolarità a servizio già avviato e la rideterminazione delle condizioni faccia venire meno i requisiti per la frequenza, viene comunque confermata l’ammissione del bambino fino al termine dell’anno educativo/scolastico in corso. A fine anno si dovrà procedere, se i genitori lo richiedono, a una nuova iscrizione.

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