Le mamme italiane perdono il 35% dello stipendio a due anni dal parto

A due anni dalla nascita dei figli, le donne italiane registrano una perdita secca di salario del 35%. Lo dice il Rapporto presentato ieri alla Camera dal presidente dell’Inps Tito Boeri, che illustra come le donne, insieme agli immigrati, siano alla fine una soluzione per le casse dell’Istituto di previdenza, visto che, da pensionate, molte prendono sotto i mille euro.

La nascita di un figlio avrebbe, secondo i dati, un impatto significativo e duraturo sulle scelte e le prospettive della madre, ma non su quelle del padre: “Il congedo di paternità obbligatorio non è stato in gran parte applicato. Due terzi dei neo-padri non hanno preso neanche il giorno obbligatorio nel 2015, l’anno in cui questa misura è stata maggiormente adottata. Se l’obiettivo di questa legge era quello di stimolare una maggiore condivisione degli oneri per la cura dei figli e di cambiare le percezioni di datori di lavoro restii ad assumere le donne in età fertile, il risultato è stato molto deludente”.

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