Centotrentasette segnalazioni sui diritti non rispettati di bambini e ragazzi. Sono quelle arrivate lo scorso anno al Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia-Romagna, ruolo che da qualche mese – dopo il primo mandato quinquennale affidato a Luigi Fadiga – è ora ricoperto da Clede Maria Garavini.
Dal primo avvio di attività operativa nel marzo 2012, sono complessivamente pervenute al Garante 752 segnalazioni, di cui 118 nel 2012, 138 nel 2013, 202 nel 2014, 157 nel 2015 e 137 nel 2016. Fra queste ultime, prevalgono quelle presentate da genitori, a seguire da altri parenti, cittadini e forze dell’ordine e Autorità giudiziarie. Sei segnalazioni sono state avviate d’ufficio e una è stata presentata da una persona minore d’età.
Per quanto riguarda le criticità segnalate, c’è un netto prevalere dei rapporti tra privati e soggetti pubblici e una seppur minore ma sempre significativa rappresentanza dei rapporti tra privati, ambito in cui prevalgono le conflittualità genitoriali, specie nelle separazioni.
Si segnala per problemi relativi all’ambito dei servizi socio-assistenziali, per qualcosa che non va nelle relazioni familiari e per le problematiche scolastiche e sanitarie.
Bologna la provincia con più segnalazioni: 59 contro le 16 di Parma, le 15 di Forlì, le 13 di Reggio Emilia, le 10 di Modena, le 8 di Ravenna, le 6 di Modena e le 3 di Piacenza. Nessun caso, invece, a Rimini. Numeri che non sempre sono proporzionali alla percentuale di popolazione di minore età delle singole province.
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