Il dolore di una madre che oltre ad avere perso un figlio, deve subire anche un pesante atto di sciacallaggio: quello del furto di alcuni cimeli sulla tomba del figlio. Una mamma che ha sofferto molto e che ha cominciato a farlo ben prima di quel maledetto 14 febbraio 2004, quando perse l’amore della sua vita. Si tratta di Tonina Pantani, la madre di Marco, il leggendario Pirata di Cesenatico che negli ultimi anni della carriera non riusciva a trovare pace, perseguitato dai suoi demoni ma anche da chi un tempo esaltava le sue imprese ciclistiche.
In un post pubblicato sul suo profilo Facebook, la mamma di Pantani denuncia il furto di una catenina appesa vicino alla foto dell’ex leader della Mercatone Uno in udienza dal papa. Inoltre è stato rubato anche un elefantino. Oggetti dall’enorme valore simbolico ed affettivo piuttosto che economico, naturalmente. C’è amarezza nelle parole della donna ma anche la consapevolezza che il colpevole potrebbe essere scoperto molto presto: “Oggi lo vengo a sapere guardando la telecamera“, dice mamma Tonina riferendosi agli occhi elettronici piazzati vicino alla cappella della famiglia Pantani nel cimitero di Cesenatico, dove Marco è sepolto, vicino all’amato nonno Sotero. Una meta costante di pellegrinaggi: sono migliaia le persone che ogni anni vengono a rendere omaggio al Pirata, specialmente in questo periodo in cui si disputa il Giro d’Italia (Pantani è ancora l’ultimo atleta di vincere nello stesso anni Giro e Tour de France: un record che resiste dal 1998) e con la granfondo ciclistica Nove Colli alle porte. Numerosissime le testimonianze di affetto, le dediche, i ricordi. Ma, evidentemente, in mezzo ai tifosi c’è anche qualche delinquente.
Il post su Facebook ha immediatamente scatenato l’indignazione dei fan. Si sprecano i commenti a sostegno di Tonina e di condanna del gesto. “Quando lo avete beccato, fateci sapere chi è”, scrive un utente. In realtà lo sappiamo già: è un miserabile.
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