Non siamo mai contenti. Dopo un periodo di allontanamento dalla lettura (con mia conseguente delusione) la pre-adolescente è tornata a macinare pagine alla velocità della luce (non che questo sia necessariamente un bene). La sera non vuole più andare a letto, quando non è a scuola o in palestra sprofonda nella lettura e non sente più quando le parlo, quando va in bagno esce dopo un’ora.
Tutta colpa mia.
Quando ho saputo che Jeff Kinney sarebbe arrivato a Bologna, le ho proposto di iniziare a leggere “Diario di una schiappa”.
“Se lo finisci in tempo, scatta la gita in treno”.
“Okkei mamma”, ha detto un po’ svogliata.
Ma dopo 24 ore dalla consegna del pacco, aveva già finito il primo.
“Ho assoluto bisogno di correre in libreria a comprare il secondo”.
Erano le 17,12 di martedì scorso quando abbiamo varcato la porta della libreria.
E alle 8.06 di ieri mattina (giovedì) ha esultato:
“Finito anche il secondo!”.
Mi è venuto il dubbio che abbia letto solo per una gara di velocità.
“Sei sicura di aver capito cosa c’è scritto? Sei sicura di esserti goduta la lettura?”.
Ma da quel momento ha iniziato a raccontarmi di Greg e delle sue avventure, in maniera sparsa ma comunque avvincente. Ha vinto lei anche stavolta.
Ora, a parte che è stato bellissimo e molto gratificante vedere la ragazza leggere in ascensore con una foga che non impiego molto a riconoscere, ho provato a fare due conti: dodici (tanti sono i diari) moltiplicato per 13 euro, più il film che mi ha già detto che vorrà vedere, più il treno andata e ritorno per me e lei, più il pranzo fuori fanno già una certa cifra. Ma bisogna aggiungere anche che, per rendere l’operazione più estesa possibile, ho regalato il primo diario anche al cuginetto (l’ha divorato pure lui), invitandolo a Bologna.
Insomma, Kinney mi costerà circa 250 euro.
Sì, si potrebbe anche andare in biblioteca e prendere i libri in prestito. Ma la lettrice, qualche gene, da me l’ha ereditato, vista la mania del “possesso letterario” che ha già dimostrato.
Quando ero piccola mia mamma, da non lettrice, diceva a me e mia sorella (che invece divoravamo di tutto): “I soldi spesi per i libri sono soldi spesi benissimo”. Vero.
Dopo Kinney, però, come faremo?
Quale altra avventura letteraria mastodontica (e magari meno costosa) c’è all’orizzonte?
In questo articolo c'è 1 commento
Commenti:
Una mia collega mi ha prestato (con notevole risparmio!)i primi 9 diari per mia figlia. Dopo una settimana glieli ho riportati :”non le è piaciuto il primo?” “No li ha finiti! Al supermercato doveva tenersi stretta con una mano al carrello perché l’ho persa due volte, ferma a leggere tra li scaffali”. È ufficiale Kinney rapisce i preadolescenti.
PS: gli altri libri della serie li abbiamo comprati perché, per fortuna, anche mia madre mi diceva la stessa frase di quella di Silvia.
Commenta