Vaccini obbligatori al nido: 22 famiglie riminesi ricorrono al Tar

vaccinoNon si ferma la battaglia di chi contesta l’obbligo vaccinale nei bambini al fine di essere ammessi alle scuole dell’infanzia. Ventidue famiglie di Rimini, riunite nell’associazione “E pur si muove-Coordinamento di genitori per la libertà di scelta”, ricorrono al Tar impugnato le norme che hanno introdotto questa novità a partire dall’anno scolastico 2017-18. E cioè: la delibera comunale 367 del 13 dicembre 2016 e la legge regionale 19 del 25 novembre 2016. Nelle motivazioni l’associazione parla di “infondatezza” dei presupposti delle misure di legge tirando in ballo proprio un documento della Regione: l’ultimo rapporto sulle “Coperture vaccinali nell’infanzia e nell’adolescenza”, relativo al 2015 del quale viene sottolineato il seguente passaggio: “Su richiesta del ministero, sono state raccolte anche le coperture al 36esimo mese e si nota un notevole recupero, infatti tutte e quattro le vaccinazioni a questa età si assestano al di sopra del 95% : antipolio 95,4% -antitetanica 95,7% – antidifterica 95,2% – antiepatite B 95,0%”.

Questo il commento dell’associazione, affidato ad una nota: “La tutela della Salute pubblica che si ritiene da più parti possa essere ottenuta esclusivamente tramite una copertura vaccinale almeno del 95% in base alla teoria dell’Immunità di Gregge, assioma comunque non condiviso dai membri del Coordinamento, appare chiaramente raggiunta pur nella constatazione che la stessa Salute Pubblica non è mai stata in pericolo e soprattutto non lo è mai stata a causa della presenza di bambini non vaccinati che hanno impattato sulle percentuali di copertura vaccinale, nel corso degli anni, in modo sanitariamente irrilevante. Allo stato attuale non esistono, non che ne siano mai esistite!, ragioni evidenti ed onestamente difendibili che possano giustificare la discriminazione e l’emarginazione che si stanno attuando in Regione”.

Inoltre viene fatto notare che la legge, “pur avendo un presupposto e delle motivazioni estremamente false piuttosto che semplicemente fragili, è al contempo inapplicabile perché impone l’obbligo per 4 vaccini ma di fatto reperibili in Italia ce ne sono, in singola dose, solamente 3 e l’Al non può autoderogarsi per la propria incapacità di reperire anche il singolo antidifterico. E’ paradossale una deroga autoconcessa sulla difterite – avente sicuramente margini di contagiosità maggiori rispetto a poliomielite ed epatite – mentre viene imposto in modo tassativo l’obbligo per la vaccinazione antitetanica che non è una malattia trasmissibile! Qualora una qualunque famiglia decida di adempiere agli obblighi di legge, in questo momento si trova nell’impossibilità di farlo”.

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