La coppia gay voleva un bambino ed ha pensato bene di comprarlo ma è finita nei guai. Lui, facoltoso avvocato di Pavia, non ha certo problemi economici così assieme al compagno albanese ha fatto arrivare dall’Albania una ragazza già in avanzato stato di gravidanza, l’ha sposata in Comune e quando è nato il bambino ha dichiarato di essere il padre mentre quello vero è il fratello del suo amante.
Il piano originariamente prevedeva che i veri genitori se ne tornassero al di là dell’Adriatico con una ricompensa di 70mila euro ma qualcosa è andato storto – i due albanesi hanno potuto incassare solo un anticipo di 5mila euro – e sono cominciati i litigi. Nel frattempo la Digos ha ricevuto una segnalazione confidenziale: quel matrimonio aveva fatto troppo rumore. Tutti sapevano che l’avvocato è gay e che ha un compagno albanese mentre si chiedevano da dove fosse spuntato il bambino.
Alla fine la donna ha confessato tutto alle forze dell’ordine che le hanno temporaneamente riaffidato il piccolo e l’hanno messa in una comunità protetta. Il test del Dna ha confermato la sua maternità. I quattro squinternati protagonisti della storia rischiano di essere rinviati a giudizio “per alterazione di stato civile di un neonato”.
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