Rimini, insulti alla seduta sul cancro. Il sindaco querela

Ospedale Infermi RiminiIl sindaco di Rimini Andrea Gnassi fa il punto sulla senologia di Santarcangelo, reparto di eccellenza a rischio trasferimento. “Non essendo stato possibile votare su un ordine del giorno causa il mancato accordo tra i capigruppo – spiega il primo cittadino – ho chiesto, e ottenuto, alla direzione generale dell’Ausl di prendere formalmente questi impegni sulla senologia di Santarcangelo:

 

  1. di salvaguardare il livello di eccellenza già raggiunto nell’area della Chirurgia senologica.
  2. Di mantenere il percorso di presa in carico delle pazienti al fine di mantenere e migliorare gli attuali indicatori di qualità
  3. Di salvaguardare il numero di interventi chirurgici le buone performance dei tempi di attesa.
  4. Di mantenere la Breast Unit di Santarcangelo e quindi la perfetta integrazione tra tra tutte le funzioni quali prevenzione, diagnosi precoce, intervento, follow up.
  5. Di mantenere la certificazione Eusoma, garanzia della valorizzazione professionale.
  6. Di mantenere in sede il chirurgo plastico.
  7. Di mantenere un numero adeguato di posti letto.
  8. Di predisporre gli assetti organizzativi e di governance dell’unità operativa di senologia tali da assicurare tutti i risultati sopra indicati fin qui conseguiti in termini di eccellenza delle prestazioni erogate.

Poi spiega cosa è successo nel Consiglio comunale di ieri sera: “E’ inaccettabile il clima molto più che elettrico, purtroppo aggressivo e violento“, dice Gnassi. Si è trattata di una seduta “interrotta diverse volte”, con “insulti urlati più volte nei confronti del direttore generale Marcello Tonini, del sottoscritto e di alcuni consiglieri” e “persone allontanate dall’aula perché urlando e minacciando si avvicinavano ai relatori. E questo nonostante venissero confermati e rafforzati in una sede istituzionale gli impegni a favore del reparto di Senologia di Santarcangelo”.

Il sindaco chiarisce: “Io non ci sto a essere letteralmente aggredito alla fine di una seduta di quasi sei ore da una signora che, con a fianco un’altra donna, rivolgeva frasi ingiuriose come ‘Siete disgustosi. Disprezzate la sofferenza per interessi politici. Fate cose disumane. Uccidete la sanità. Calpestate i pazienti’. Queste sono le ‘frasi pacate’ rivoltemi da questa signora con toni concitati a fine seduta. Si possono avere idee diverse sulla riorganizzazione ma la salute non può essere esercizio di violenza e di strumentalizzazione”. E, se mi si permette, posso dire queste cose con cognizione di causa avendo avuto nella mia famiglia quasi tutte le persone a me care e entrambi i genitori portati via dal cancro”.

Infine punta il dito contro una nota dell’associazione Punto Rosa: “Sono riportate vere e proprie bugie sulle quali mi riservo di procedere a vie legali perché è del tutto falso che io abbia offeso o aggredito chicchessia; sono riportate frasi di intollerabile ingiuria e volgarità, come il disprezzo per la sofferenza ‘per ragioni politiche e disumane’”.

 

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