Anche Modena avrà la sua Casa delle Donne

violenza donneUn fenomeno trasversale che non ha territorialità, non è frutto di emarginazione, non tralascia gli ambienti dove ci sono cultura e risorse economiche. La violenza alle donne ha questo volto in provincia di Modena. Diverse le iniziative in questi giorni per sensibilizzare, come in tutta Italia. Con la mente a due episodi recentissimo: a Gorghetto di Bomporto nel 2015 Francesco Grieco soffocò la moglie Francesca Marchi e uccise a martellate la suocera. Solo pochi mesi fa a Modena Armando Canò, dopo aver ucciso la sua compagna a seguito di un litigio, ne ha nascosto il corpo in un frigorifero. Episodi che impongono di tenere alta l’attenzione per creare anticorpi alla violenza di genere.

“Il lavoro di rete tra le istituzioni, le associazioni e i sodalizi a Modena ci sono e stanno lavorando”, ha detto ieri il sindaco Gian Carlo Muzzarelli al Consiglio comunale dedicato alla Giornata, ricordando un progetto che è in stallo da oltre 20 anni, la Casa delle donne a Villa Ombrosa dove troveranno la loro sede tutte le associazioni femminili che operano sul territorio. Un “impegno preso con tutte le donne modenesi”, “intervento di grande significato simbolico e dalle importanti conseguenze pratiche”, che finalmente partirà a gennaio, e sarà presentato con un incontro pubblico il 30 novembre prossimo.

E proprio in questi giorni è stato arrestato, a Castelfranco, l’uomo che ha minacciato di dare fuoco all’ex compagna e madre di suo figlio, da mesi oggetto di persecuzione. La donna si è salvata chiamando i carabinieri: “Qui c’è tutto – sottolinea l’assessore al Welfare Giuliana Urbelli -: la violenza psicologica, la paura, la violenza fisica con strumenti sempre più crudeli e umilianti, il coinvolgimento dei minori, le intimidazioni che si sviluppano nel tempo in modo graduale, a partire da violenze verbali o atteggiamenti svalorizzanti fino ad arrivare all’aggressione, allo sfregio o all’annullamento fisico, ma anche la consapevolezza, la reazione, per quanto difficile, il sistema di protezione”.

La seduta si è conclusa con l’impegno a promuovere azioni formative su tutto il personale che interviene nel percorso di accompagnamento e protezione delle donne, con particolare attenzione alla Polizia municipale spesso coinvolta nelle prime risposte a liti familiari o altre forme di violenze di genere.

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