Si chiama Cefal United ed è la nuova squadra di calcio composta dai ragazzi richiedenti asilo e protezione internazionale seguiti da Cefal Emilia-Romagna, residenti a Lugo e Cotignola.
La squadra è iscritta al campionato Uisp di calcio a 5 e conta 18 ragazzi di età compresa tra i 18 e i 30 anni. I giovani coinvolti provengono da Costa d’Avorio, Gambia, Mali, Nigeria, Senegal e Togo. Oltre alle partite di campionato, i ragazzi saranno impegnati in allenamenti settimanali presso i campi di Lugo e Budrio e saranno allenati da giovani calciatori del territorio.
“L’importanza degli allenamenti sta nel fatto che i ragazzi avranno la possibilità di crescere sia sul piano tecnico sia come gruppo, e potranno in questo modo perseguire obiettivi tanto di breve quanto di lungo periodo – ha dichiarato Marco Scardovi, responsabile Cefal per i progetti di integrazione socio-culturale per i richiedenti asilo -. Il contributo dello sport è quindi valido non solo nel momento in cui offre la possibilità di fare attività fisica, ma ancor più nella misura in cui partecipa al recupero della fiducia in sé stessi e nel prossimo”.
“Con 33mila tesserati stranieri nei settori giovanili della Figc, il calcio sta giocando in Italia un ruolo fondamentale nelle politiche d’integrazione – ha sottolineato Fabio Federici, responsabile del settore accoglienza per i richiedenti asilo di Cefal -, anticipando in senso inclusivo l’evoluzione della società”.
La squadra ha debuttato mercoledì 12 ottobre a Lugo contro la Felsner New Planet. I ragazzi che ne fanno parte sono: Ibrahima Kabirou, Ousmane Sissoko, Bakary Boiro, Ibrahim Azize, Ouro Djobo Basti, Traore Taibou, Coulibaly Djibril, Kone Harouna, Fredrick Anthony, Saka Hammed, Akinlawon Taofeek, Okoro Modestus, Diene Yaya, Samake Aboubakar, Darboe Harouna, Diabate Bakary Sirik, Yao Nestor, Offin Dennis.
Cefal United è parte integrante dei progetti volti all’integrazione socio-culturale dei richiedenti asilo e protezione internazionale seguiti da Cefal Emilia-Romagna. Alla costituzione della squadra ha inoltre contribuito il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa della Diocesi di Imola che, attraverso l’8×1000, ha inteso sostenere il progetto e ne risulta sponsor ufficiale.
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