“La meningite, ai genitori, fa molta paura. Soprattutto dopo gli episodi di cronaca di rilievo nazionale”. Sono le parole di Giuliana Monti, responsabile della Pediatria di comunità del distretto ravennate dell’Ausl.
In attesa che il vaccino contro il meningococco B, specifico per un solo ceppo del batterio Neisseria meningitidis, diventi gratuito dal 2017, in tutta l’Emilia-Romagna, anche se solo per i nuovi nati, agli ambulatori di Ravenna, Faenza e Lugo in un anno sono quasi quadruplicate le richieste. Da gennaio ad agosto 2015 erano stati vaccinati 136 bambini mentre nello stesso periodo del 2016 il vaccino è stato somministrato a 517 bambini.
Una crescita che non è stata fermata dal fatto che ogni dose costa quasi 90 euro e che, per i bimbi piccoli, quelle previste sono tre più il richiamo.
Altissima, in provincia di Ravenna, anche la copertura del classico vaccino contro il meningococco (dai 13/15 mesi si somministra quello contro i ceppi A, C, W135, Y) e lo pneumococco, che rientrano tra quelli raccomandati. A due anni di età sono vaccinati il 90% dei bambini contro il primo (88,3% la media regionale e 74,1% quella nazionale) e il 93,5% contro il secondo (92,5% la media regionale e ’87,4% quella nazionale).
Nel 2015, in provincia di Ravenna, si sono verificati trenta casi di meningite sui 200 regionali, contro i 23 del 2014 e i 52 del 2013: “L’andamento degli ultimi anni non è significativo – spiega Raffaella Angelini, direttrice del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl Romagna -. Siamo comunque molto attenti allo pneumococco e sul meningococco, sia perché clinicamente gravi sia perché alcuni ceppi si possono prevenire con le vaccinazioni”.
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