A sottolinearlo è stato il terapeuta Antonio Boschini, della comunità di San Patrignano, intervenuto nell’ambito della IX edizione di Wefree days, l’evento che la Comunità di recupero di tossicodipendenti, che ha sede a Coriano, nel Riminese, dedica ogni anno alle tematiche relative all’abuso di droghe e al disagio giovanile. All’evento ha partecipato anche la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elisabetta Gualmini, consegnando i diplomi di partecipazione al primo gruppo di operatori che hanno concluso il corso sul Parenting Program, un metodo di formazione mirata ad intervenire sui maltrattamenti fisici ed emotivi e sulla trascuratezza di figli di genitori con problemi di tossicodipendenza.
“Siamo contenti – ha dichiarato la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e assessore al welfare, Elisabetta Gualmini– che si stiano moltiplicando le iniziative di prevenzione della conflittualità familiare. I casi stanno crescendo molto in regione: dalle coppie che non possono separarsi per motivi economici, ai genitori soli, ai minori con problemi di dipendenza. A San Patrignano- sottolinea ancora la vicepresidente- abbiamo incontrato i genitori che a loro volta hanno avuto o hanno problemi con la droga e che devono essere aiutati a sostenere ed educare i figli. La formazione di operatori che possano lavorare con questi nuclei familiari, la diffusione della mediazione familiare in tutte le sue forme e la collaborazione tra servizi socio sanitari ed Enti locali sono tutti strumenti che vanno nella direzione giusta”.
Dopo la cerimonia, la giornata a San Patrignano della vicepresidente Gualmini è proseguita con la visita alla struttura educativa per i bambini della Comunità “La Chiocciola”, che ha ospitato nell’anno scolastico 2015-2016 50 bambini divisi tra il nido d’infanzia, con 10 posti in convenzione con il Comune di Coriano, che eroga voucher alle famiglie per sostenere la retta, un Gruppo bambini (dai tre ai cinque anni di età) e il doposcuola (da 6 ai 14 anni).
Il corso sul Parenting Program è il primo di questo genere organizzato in Italia, nell’ambito del progetto “Fighting abuse: drugs-free happy families”, iniziativa studiata e sostenuta in collaborazione con la UBS Optimus Foundation e indirizzata a un target specifico, composto da genitori tossicodipendenti che stanno affrontando un percorso di recupero a San Patrignano. Dei genitori residenti a San Patrignano, gran parte ha i figli che vivono fuori dalla comunità, affidati al compagno o alla compagna o a un familiare, altri, invece, vivono all’interno della struttura con i propri figli. La maggior parte di questi bambini sono stati vittime di maltrattamenti emotivi e di trascuratezza da parte dei genitori e, per questo, ritenuti ad alto rischio di maturare nel tempo problemi fisici e psicologici.
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