Fermare l’obbligo delle vaccinazioni per i bambini iscritti nei nidi. Questo l’obiettivo delle oltre 5mila firme raccolte dal Comilva con una petizione lanciata su Change che si rivolge non solo alla Giunta dell’Emilia-Romagna ma anche a quelle di Toscana, Lombardia e Sicilia. Una petizione che arriva poco prima della presunta approvazione, in Emilia-Romagna, della legge che costringerà i genitori che vogliono portare i figli al nido a essere in regola con le vaccinazioni obbligatorie.
“Da mesi è in atto una campagna diffamatoria verso medici, associazioni e singoli cittadini che hanno un atteggiamento critico verso le vaccinazioni – si legge – frutto di una chiara consapevolezza del rischio che queste comportano, ma anche della falsa aspettativa verso la loro efficacia e della loro presunta protezione a livello collettivo”.
Secondo il Comilva “questa campagna oggi tende a minare il diritto fondamentale all’accoglienza dei bambini nei servizi educativi della prima infanzia”, oltretutto “senza un motivo reale. Questo è solo il primo passo verso l’esclusione sociale di coloro che intendono fare in questo campo una scelta informata e consapevole, piuttosto che aderire inconsapevolmente a programmi vaccinali sempre più intensi e quindi rischiosi per la salute dei nostri figli”. Nella petizione si sostiene che “i vaccini sono farmaci che comportano rischi per reazioni avverse con esiti di vario genere, fino alla morte”, che il “concetto di immunità di gregge non può applicarsi a popolazioni vaccinate” e che “molti vaccini hanno dimostrato di non essere in grado di prevenire la trasmissione delle malattie infettive stesse. se i bambini contraggono la malattia per cui sono stati vaccinati, significa semplicemente che il vaccino è stato inefficace e non è certo colpa degli altri bambini non vaccinati se questo accade”.
Secondo i promotori, i genitori “hanno il diritto di esercitare la libertà di coscienza e il consenso informato alla assunzione del rischio medico per conto dei loro figli minori”.
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