Nello zaino c’è tutto. Ma per la mamma manca sempre qualcosa

Allora, lo zaino è pronto?
Sì, papà.
Che cosa ci hai messo dentro?
I quaderni a righe.
Quali righe, le chiedo interrompendo subito la lunga lista delle cose da portare.
Le solite righe, quelle dritte e azzurrine.

Annuisci e la inviti a continuare.
Poi i quaderni a quadretti.
Quali quadretti?
Quelli non troppo grandi. Quelli che devi scrivere un po’ in piccolo ma non troppo.
Quanti ne devi portare?
Cinque a quadretti e cinque a righe.
Cinque per cinque?
No, cinque di uno e cinque dell’altro.

Ho capito amore. Io ti ho chiesto quanto fa cinque per cinque.
Lei esita e tu ti avvicini guardandola con aria sempre più interrogativa.
Ventiquattro.
No, venticinque.
Papà, avevamo detto di controllare lo zaino, non di dire le tabelline.

Le dai ragione e le chiedi di continuare.
bambini scuola
L’hai finito tutto?
No.
Come sarebbe a dire?
C’erano delle pagine che non erano da fare.

Poi ho messo l’astuccio.
E dentro l’astuccio?
C’è tutto. Ho messo i colori di legno, i pennarelli, la matita, la gomma e le penne.
Brava, direi che c’è tutto.

E invece manca qualcosa.
La frase tuona dalla cucina.
Tempo tre secondi e si materializza la mamma in cameretta.
Dimenticate la merenda, siete i soliti sbadati. Qui, se non ci sono io va tutto a rotoli.
Tu e tua figlia vi guardate negli occhi come per dire che questa ve la potevate evitare.

Alzi le mani e ammetti che ha ragione.
Lei porta via lo zaino spazientita.
Amore.
Dimmi papà.
Dobbiamo iniziare a parlare a voce più bassa.

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