Prima la foto ha cominciato a girare per i social e qualcuno l’ha presa per un falso, poi è stata ‘certificata’ ufficialmente ed è stata pubblicata anche sui media tradizionali. Sta di fatto che il campo scuola organizzato da un’associazione di volontariato di San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, rischia di portare un bel po’ indietro le lancette dell’orologio della storia.
Nel paese dove si venerano i resti di padre Pio, l’organizzazione non poteva non fare capo ad una struttura para-religiosa la quale si appoggia ad una parrocchia locale. Niente di male, per carità, ma la precisazione serve a comprendere meglio gli scopi del campo scuola che, come specifica l’avviso in questione, è destinato alle bambine di quinta elementare. Gli obiettivi che si pone sono infatti: “Cucinare, apparecchiare la tavola, servizi domestici (lavare i piatti, riassettare cucina, sala da pranzo, ecc.), imparare a fare la pasta di casa, ricamare”. Un manuale da perfetta casalinga, come se non vi fossero altri sbocchi possibili per le donne: e in effetti a Foggia è proprio così dato che la provincia ha uno dei più bassi tassi di occupazione femminile in Italia (il 66% delle donne non ha lavoro) mentre il mondo produttivo è tristemente famoso per “i campi di pomodori dove la mafia schiavizza i lavoratori“, come canta Caparezza.
Poi ci sono le attività alternative, che sembrano prese pari pari da un libro dell’Ottocento: “Ricamare, recitare” e “conoscere la vita di alcune sante e drammatizzarne aspetti della loro vita”. Solo il punto 7, assieme al numero di cellulare della referente (che di nome, neanche a dirlo, fa Pia), dimostra che non si tratta di un dispaccio borbonico ma di un volantino dei nostri tempi: “Giocare a calcio e/o pallavolo presso Csr della parrocchia di s. Onofrio”.
Tra le numerosissime critiche che sono piovute addosso al documento c’è stata anche quella di Magda Terrevoli, ex assessore regionale al Turismo, la quale, oltre a verificarne la veridicità, ha commentato: “Definirlo anacronistico mi sembra addirittura riduttivo“. Altri hanno parlato di “lager per bambine” di “Medio Evo” e i commenti ironici si sono sprecati.
Alla fine del corso, che si terrà dal 13 giugno al 31 luglio, nelle intenzioni degli organizzatori le 20 giovani partecipanti avranno imparato ad “accrescere le competenze manuali e creative, armonizzare la vita emotiva/affettiva/relazionale, sviluppare la dimensione spirituale della personalità”. Ma soprattutto saranno pronte ad obbedire ai loro futuri maritini.
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