Commissione d’inchiesta Ausl su latte in polvere alle neomamme

allattamento al seno, neonatoL’Ausl Romagna si difende. La vicenda della specifica marca di latte in polvere che sarebbe stata consigliata alle neomamme negli ospedali di Faenza e di Rimini trova una pronta replica da parte dell’azienda.

“In merito alla trasmissione televisiva Rec andata in onda domenica sera su Rai Tre, e in particolare sul servizio relativo all’utilizzo di latte artificiale per i neonati – rende noto l’Ausl – la direzione aziendale ha attivato una commissione di indagine interna per analizzare tutte le procedure in essere e per verificare puntualmente i due episodi specifici descritti, anche al fine di comprendere se le procedure adottate da alcuni professionisti non siano state conformi alla legge. Va infatti precisato che le norme generali e la prassi aziendale escludono che vengano consegnati alle mamme dimesse dopo il parto fogli pubblicitari o campioni di latte in polvere e che la relativa indicazione non è prevista in cartella clinica”.

L’Ausl ribadisce che “la commissione d’indagine costituita dall’azienda, procederà alla verifica di tutte le procedure e assumerà tutte le azioni conseguenti nel caso di inosservanza delle norme. Per contro, vi è sempre molta attenzione, sia a livello ospedaliero sia consultoriale, nell’ausilio alle neo-mamme per l’allattamento. Un’attenzione grazie alla quale le percentuali di allattamento esclusivo al seno da parte delle mamme dimesse dagli ospedali dell’Ausl Romagna sono in linea con quelle regionali e molto superiori alla media nazionale, attestandosi al 52% per cento a tre mesi e al 35% a 5 mesi”. Ed infine: “Attenzione e livello dei controlli saranno, ad ogni modo, mantenuti sempre alti ed anzi accresciuti”.

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