Un papà alle feste di compleanno: scene di ‘moderata’ noia

Consulti l’orologio. È già la terza volta.
Sono passati solo ventisette minuti da quando siete arrivati.
Ventotto in questo istante.
Tua figlia ti ha abbandonato da subito, preferendo i compagni di classe e il gonfiabile.
Nessuna notifica da Whatsapp, nessuna chat attiva su Facebook.
Provi a fare due telefonate, ma nessuno ti risponde.
Non rimane che avvicinarsi al buffet, presidiato da un gruppo di mamme.
Saluti per nome l’unica di cui ti ricordi il nome.
Primo bicchiere di birra.
La maestra di matematica dà troppi compiti. Non si può si può imparare tutta la tabellina del sette in un week end.
Per non parlare della poesia.
Ecco, esatto, basta poesie.
Annuisci.
Sono antipatiche, come la mamma di Filiberto.
Chi si pensa di essere, ha anche il naso rifatto.
E poi tuo figlio o lo chiami Filippo o Roberto, non questi incroci.
Ti guardi in giro in cerca di rinforzi, ma l’altro papà presente sta giocando al cellulare.
Prendi una tartina. È ai carciofi, che odi da sempre.
Provi a rifarti la bocca con un sandwich. La maionese abbonda e ti cade su una scarpa.
Imprechi mentre vieni a conoscenza che Santi Licheri non è più a Forum.
Non ci puoi credere e provi ad ammazzare la tristezza con un bignè, seguito in rapida successione da un cannolino siciliano, un salatino marrone a forma di fiocco e una pizzetta.
Ti rimane sulla lingua un sapore misto di cioccolata e cappero.
Secondo bicchiere di birra sul quale si abbatte un palloncino rosa scagliato con cattiveria da un treenne stressato dal casino.
Carlo si è fatta male. Perché fatta?
Sì, Carlo vuol dire Carlotta.
Ah ecco.
Epistassi? No, niente di grave solo sangue dal naso.
Ormai non mi sorprendo più, mia figlia è scalmanata. Il primo dente le è caduto sbattendo contro il muro del salotto.
Neanche più Ridge è Ridge. Mentre Brooke è ancora lei.
Lei sì che se l’è goduta, mica come noi che facciamo la guerra per farci cambiare una lampadina.
Tu le cambi le lampadine?
Solo se si fulminano, rispondi.
Vedi una torta arrivare. È del compleanno a fianco, però.
Beati loro, ti ripeti mentre il tanti auguri più stonato del mondo rimbomba nella tua testa assieme al soffione dei gonfiabili e alle musiche dei cartoni animati sparate a mille.
Questa estate solo CRe in campagna, voglio che veda dal vivo una mucca e un cavallo. Costa tanto ma ne vale la pena.
Ti chiedono dove manderete la bambina.
Sei evidentemente impreparato,tracanni il terzo bicchiere di birra e spari la prima risposta che ti viene in mente.
Decide Lei, io pago e gliela porto.
In birra veritas.

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