Educazione alla cittadinanza, alla Montanari la si fa a suon di graffiti

street art scuola Montanari
I ragazzi della scuola Montanari di Ravenna al lavoro sulle bozze del graffito che realizzeranno oggi pomeriggio in piazza Medaglie d’Oro

Che fosse un prof “rivoluzionario”, ce ne eravamo accorti quando ci aveva raccontato la storia di Giulio, un ragazzo autistico con il quale, negli anni, ha intessuto un rapporto speciale che ha portato addirittura alla pubblicazione di un libro insieme. Oggi Andrea Montanari, insegnante di inglese e di sostegno, è di ruolo alla scuola media Montanari di Ravenna, dove quest’anno ha portato un progetto innovativo sulla street art.

Oggi, a partire dalle 14,30, dodici dei ragazzi delle cinque classi che hanno partecipato in questi mesi a “Laboratorio di street art. Percorsi di educazione all’immagine e alla cittadinanza attiva”, saranno impegnati in piazza Medaglie d’Oro per realizzare, sul muro di un condominio, il graffito finale commissionato dal Comune. Chiunque vorrà, li potrà vedere all’opera.

Il clou del progetto è senza dubbio la doppia finalità: “Combattere la dispersione scolastica e il disagio da un lato, potenziare le competenze degli alunni più meritevoli dall’altro”.

Insieme allo street artist Mirko Dadich e alla collega Simonetta Oliva, Andrea Montanari ha seguito i ragazzi, incrociandone il progetto con “Un tocco d’arte in Darsena” condotto, invece, dal Comune: “Abbiamo cercato di trasmettere ai ragazzi l’idea che fare street art non significa certo vilipendere i beni comuni. Al contrario, significa ridare dignità urbanistica ai luoghi della città che l’hanno presa, parlando dei grandi temi”.

Ecco perché, prima di prendere in mano le vernici acriliche, gli alunni hanno fatto ricerche sui grandi nomi: da Ericailcane a Blu, da Banksy a Roa. Non solo: “Hanno imparato a fare sopralluoghi sul territorio per capire quali sono le potenziali aree da riqualificare. E quando ci è stato proposto il muro di un condominio, hanno ragionato su quale fosse il soggetto migliore per cogliere l’anima di quel posto. Siccome il palazzo è abitato da diverse persone anziane che hanno un animale domestico ed è vicino al centro sociale ‘La Quercia’ dove si gioca molto a carte, hanno deciso di rappresentare un grande tavolo da gioco dove si sfidano, alla pari, un gatto e una persona. Speriamo che i residenti apprezzino la loro riflessione sulle caratteristiche specifiche del luogo”.

I tanti disegni prodotti in questi mesi durante il laboratorio diventeranno una mostra che sarà allestita a scuola. Il progetto, infatti, durerà ancora per due anni. Intanto, massima soddisfazione per il prof che l’ha lanciato e seguito: “I ragazzi sono sempre stati entusiasti, non vedevano l’ora che arrivassi in classe. Quelli che non lavoravano hanno ritrovato motivazione. E l’ultima ora, dove spesso l’attenzione scemava del tutto, è diventata di nuovo piacevole”.

 

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