L’annuncio è apparso su un sito di allevamenti di animali. “Dispongo di pulcini colorati”, ha fatto sapere un utente veneto. Immediatamente sui forum e sui siti di settore si sono rinnovati gli appelli in vista della Pasqua: “Non regalate pulcini colorati”. La vicenda, in effetti, non è nuovissima ma, inevitabilmente, esce sempre in questo periodo dell’anno. Basti pensare che già nel 1994 la Lega italiana per la protezione degli uccelli aveva lanciato l’allarme sottolinenando il gesto “anti-educativo” e “crudele”, perché contribuisce ad ‘“impartire ai bambini un’educazione sbagliata nei confronti degli animali e della natura”.
Per aumentarne la bellezza ed invogliare le mamme a comprarne uno ai figli, i pulcini vengono colorati a spruzzo o con coloranti iniettati nel mangime oppure direttamente nell’uovo prima della schiusa. “I pulcini così trattati – denunciava la Lipu – sono in breve destinati a morire, così come quelli venduti subito dopo la nascita che quasi sempre ricevono cibo e cure non idonee”. Un divertimento solo per chi considera gli animali dei giocattoli senza vita.
La pratica di colorare gli animali per Pasqua (oltre ai pulcini anche i coniglietti) è diffusa in Paesi come Indonesia, Thailandia, Cina, Giappone, Qatar, Brasile, Stati Uniti e in Europa nella Repubblica Ceca. Recentemente la Woodstock Farm Animal Sanctuary ha ricordato che “i piccoli non incontrano mai le loro madri, vengono allevati in modo improprio e spesso muoiono poco dopo essere stati acquistati”. Conseguentemente vi sono state petizioni per impedire il commercio di pulcini colorati che in Italia è esplicitamente vietato da alcune ordinanze locali.
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