Si chiamano Otello Burani e Maria Giovetti e sono due benefattori. Con la B maiuscola. Grazie a loro, infatti, il Policlinico di Modena, da sabato ha un nuovo reparto di eccellenza: si chiama “Degenza chirurgica ad alta intensità e Centro trapianti di fegato” ed è stato costruito proprio grazie ad una donazione dei due coniugi. Una donazione mostruosa: due milioni di euro.

La notizia, in tempi di consumismo diffuso, di egoismo rapace, lascia sbalorditi. Questa anziana coppia ad un certo punto ha deciso che doveva fare qualcosa per gli altri e, in relazione alle proprie possibilità, si è data da fare. Tutto è nato nel 2013, quando è stata presa la generosa decisione mentre a inizio 2014 sono partiti i lavori.

D’altronde la ‘vocazione’ viene da lontano, alla Gazzetta di Modena l’uomo ha rivelato un incontro con Enzo Ferrari di qualche decennio fa: “Ricordo ancora quando il Commendatore mi chiese come intendevo investire il denaro che guadagnavo – racconta Otello Burani- non avendo eredi diretti. Gli risposi che li avrei utilizzati per fare del bene“. Un concetto ribadito anche recentemente: “Non abbiamo avuto figli e ci siamo chiesti a chi avremmo lasciato questo capitale”, racconta Otello.

Molti anni più tardi l’imprenditore (lavora nel settore delle vernici per carrozzerie) ha concretizzato le sue intenzioni dopo una visita in ospedale: la struttura “aveva bisogno di un rinnovato Centro trapianti e non ho avuto più dubbi: una volta presa la decisione mi sono trovato bene, mi sono sentito leggero“. Il signor Otello confessa di non aver seguito i lavori con continuità: “Non sono andato molte volte, ho visto il reparto venti giorni fa e a momenti svenivo da quanto è bello“. Tutti in piedi.