papà con la bambinaLa piaga dei papà separati sul lastrico è ormai evidente. Simone Lucchi, di Cervia, ci ha raccontato di recente la sua esperienza di genitore collocatario e di segretario dell’associazione “Genitori per sempre”. Sul territorio della provincia di Ravenna, però, di forme di aiuto ad hoc per gli uomini che – dopo la separazione – non riescono più a campare tra alimenti e assegni di mantenimento – non ne esistono.

Diversamente da Rimini (dove c’è il residence dei babbi) e da Bologna (dove è nata un’esperienza simile), i papà si arrangiano come possono. Giovanna Piaia, assessore del Comune di Ravenna ai Servizi Sociali, spiega infatti che gli uomini separati non sono considerati una categoria specifica ma “accedono ai servizi sociali come le altre persone in difficoltà e possono fare richiesta di contributi economici in base al reddito”. Se, quindi, arrivano a trovarsi senza un tetto sulla testa, possono essere inseriti nel Piano Freddo e, in futuro, potranno anche essere “destinatari dell’opportunità dell’Housing First, che vede l’inserimento delle persone con disagio abitativo in appartamenti indipendenti”. Neanche nel bando per le case popolari esiste una categoria “papà separati”. Idea che, tre anni fa, era stata paventata nel Comune di Cotignola e che nelle intenzioni dell’ex assessore Valentina Contadini avrebbe potuto essere diffusa in tutta la Bassa Romagna. Peccato che, poi, non sia andata in porto.

A livello associativo, la realtà nazionale di Padri Separati in Romagna ha un avamposto a Rimini, non a Ravenna. Peccato che, di storie drammatiche, ce ne siano anche qui. Come quella di Roberto (nome di fantasia), 54 anni e padre di due ragazze di 20 e 28. Qualche anno fa il giudice gli ha imposto di versare ogni mese, all’ex moglie e alle figlie, mille euro: “Il mio stipendio di portuale arrivava al massimo a 1.500. Più avanti nell’iter legale, me ne è stato pignorato la metà. Sono stato costretto a tornare da mia madre, ho rinunciato a rifarmi una vita. Ai giudici non è mai interessato se io avessi da mangiare, era più importante era che pagassi il mantenimento alla mia ex moglie, insegnante di ruolo e con uno stipendio pari al mio. Lei, adesso, vive addirittura in una villa con il suo nuovo compagno”.