Non ha ancora avuto il risarcimento del ministero della Salute la famiglia di Modena il cui figlio, oggi 15enne, ha subito danni gravissimi e un’invalidità permanente dopo il vaccino esavalente, come riconosciuto da una sentenza del tribunale nel 2013 passata in giudicato. La notizia è riportata da “Il Resto del Carlino”. La settimana scorsa il Tar ha accolto il ricorso della famiglia, ordinando al ministero di versare il risarcimento di 106mila euro. Gli uffici guidati da Beatrice Lorenzin (che a più riprese ha esortato le famiglie a vaccinare i propri piccoli) hanno trenta giorni di tempo dalla notifica della sentenza per adempiere all’obbligo. Una battaglia che dunque potrebbe anche essere ‘ideologica’ considerando che i genitori sono stati costretti a denunciare il dirigente del ministero della salute, responsabile delle pratiche, contestandone il comportamento omissivo.
Al bambino il vaccino esavalente (Infanrix Hexa, difterite, tetano, pertosse, epatite B, poliomielite) era stato eseguito nel settembre del 2004, quando aveva tre anni. In seguito alla vaccinazione, il piccolo aveva mostrato cambiamenti nel comportamento e forti dolori, fino alla diagnosi di cerebropatia cronica con ritardo dell’apprendimento grave, epilessia sintomatica, encefalopatia post-natale, strabismo grave e deficit visivo.
“La patologia è ricollegabile, con elevato gradi di probabilità, all’immunizzazione con vaccino esavalente”, si legge nella sentenza. Si tratta di una decisione che va nel senso opposto di quella del tribunale di Bologna che lo scorso anno ha stabilito che tra i vaccini e l’autismo non vi è alcun legame. In quel caso è stata ribaltata una pronuncia del tribunale di Rimini del 2012, (la coppia ricorrente è stata pure condannata a pagare 200mila euro di risarcimento alla Ausl di Rimini). Poi questa nuova clamorosa sentenza. La battaglia (non solo legale) sui vaccini, dunque, prosegue.
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