Le donne che assumono antidolorifici durante la gravidanza potrebbero mettere a rischio la fertilità delle loro figlie. Lo rende noto un nuovo studio citato dall’edizione on line del quotidiano britannico Daily Mirror. I ricercatori dell’Università di Edimburgo hanno infatti stabilito che il paracetamolo e l’aspirina usati in gravidanza potrebbero avere un impatto sulle generazioni successive.
I test sui ratti hanno evidenziato che le madri che hanno subito un trattamento con tali sostanze mettono al mondo figlie meno fertili rispetto a quelle degli animali non esposti ai farmaci. La seconda generazione ha mostrato anche ovaie più piccole e ha dato alla luce figliate minori. Per quanto riguarda i maschi, non pochi esemplari sono nati con meno cellule riproduttive ma la loro fertilità è tornata nella norma in età adulta.
Il professor Richard Sharpe dell’università di Edinburgo sottolinea che nonostante il fatto che lo sviluppo fetale nell’uomo sia più lento rispetto ai ratti, i risultati della ricerca sono significativi “data la somiglianza dei sistemi riproduttivi delle due specie. Ora abbiamo bisogno di capire come questi farmaci influenzino lo sviluppo riproduttivo di un bambino nel grembo materno”. Richard Anderson, coautore della ricerca, precisa ulteriormente che “questi studi hanno comportato l’utilizzo di antidolorifici per un periodo relativamente lungo. Adesso dobbiamo approfondire se una dose più breve avrebbe un effetto simile, e come queste informazioni possono essere applicate agli esseri umani”.
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