Mense, polemica sulla Camst. Ma il cibo piace a bambini e genitori

mensaCamst favorita nel nuovo bando per le mense scolastiche di Ravenna? L’obiezione sollevata da parte dell’opposizione in consiglio comunale, che contesta il fatto che la delibera da cui nascerà la gara d’appalto per l’affidamento del servizio di ristorazione scolastica avvantaggia l’attuale gestore, ovvero la Camst, è stata ammessa ma spiegata dall’assessore all’Infanzia. Intervistata dal settimanale “Ravenna & Dintorni”, Ouidad Bakkali ha riconosciuto che Camst, che da nove anni cucina e serve i pasti dai nidi alle medie, è in posizione migliore rispetto ai probabili competitori, visto che il bando chiede l’allestimento di 43 cucine, operazione complessa e onerosa che il gruppo di fatto non dovrebbe ripetere daccapo. Ma per Bakkali la vicinanza tra luoghi di produzione e di consumo fa rima con qualità: da qui la richiesta di avere molte delle cucine all’interno dei plessi scolastici.

Ma il cibo di Camst, alla fine, piace? I “panel d’assaggio” a cui partecipano i genitori, che rilevazioni danno? Siamo andati a leggere l’ultimo rapporto del Comune di Ravenna sul controllo di qualità. Durante l’anno scolastico 2014/2015, genitori e insegnanti hanno valutato come buono – su 6.579 rilevazioni – l’87% dei primi piatti e – su 6.114 – rilevazioni – l’89% dei secondi piatti. Alle scuole dell’infanzia, il risultato “buono” è stato in generale ottenuto dal 94% dei bambini, mentre alle primarie ha votato “buono” il 74% degli alunni. Risultati peggiori alle secondarie di primi grado: il primo piatto è stato “buono” per il 51% dei ragazzi, il secondo per il 47%.

Le segnalazioni più frequenti hanno riguardato la modalità di cottura della pasta (troppo cotta o troppo al dente) e l’adeguatezza delle temperature dei piatti freddi al momento del consumo. In generale, è emerso un buon gradimento dei piatti unici, mentre le preparazioni a base di legumi sono piaciute di più se presentate in forma di polpette, crocchette, come ingredienti dei primi piatti o in aggiunta alle insalate.

Sono state, poi, riscontrate delle limitazioni di reperibilità sul mercato di alcuni prodotti, in particolare del pesce, visto che non tutte le qualità sono adatte alle preparazioni per la ristorazione scolastica (come le varietà con le spine) e anche di frutta e verdura, spesso per la mancata disponibilità di prodotti biologici o a lotta integrata.

E che cos’ha fatto, la Camst, per migliorare il servizio? Stando al rapporto, tra i cambiamenti il più importante ha riguardato la procedura di preparazione e distribuzione delle diete speciali. Per diminuire la possibilità di errore, da febbraio tutte le diete speciali vengono confezionate ogni giorno in monoporzione, indipendentemente dal menù proposto, etichettate con il nome e cognome del bambino e con un colore diverso a seconda delle patologie. Sono state, poi, acquistate nuove attrezzature in alcune cucine, per migliorare la qualità delle preparazioni (come la pizza). E il personale ha seguito corsi di formazione sulla pulizia e la sanificazione delle attrezzature e dei locali.

La grande domanda, però, resta: è giusto che Camst, per almeno altri sei anni, possa essere con molte probabilità di nuovo nelle cucine delle scuole di Ravenna? Che cosa ne pensate?

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