Ha ucciso due bambini e dopo poco più di vent’anni esce dal carcere. Torna a fare parlare di sé Luigi Chiatti, geometra umbro di 47 anni, conosciuto come il Mostro di Foligno. L’uomo nell’ottobre 1992 ammazzò il piccolo Simone Allegretti (4 anni) e nell’agosto dell’anno successivo Lorenzo Paolucci (13 anni). L’originaria condanna all’ergastolo è stata tramutata in 30 anni di reclusione grazie alla seminfermità mentale ‘strappata’ in aula grazie al passato drammatico dell’imputato: Chiatti, cresciuto in orfanotrofio prima di essere adottato, era stato violentato più volte da un prete.

Adesso Chiatti ha lasciato il carcere di Prato per scontare almeno altri tre anni in un ospedale psichiatrico – neanche gli avvocati al momento sanno precisamente quale – in quanto è stato riconosciuto socialmente pericoloso (l’ultima volta pochi mesi fa, a luglio). I legali fanno sapere che l’uomo fra tre anni sarà sottoposto ad una nuova valutazione della pericolosità sociale e qualora il giudizio non dovesse cambiare, ci sarebbe una nuova proroga che potrebbe essere anche a vita. Per i periti che analizzarono Chiatti all’inizio dell’estate “non è stato riscontrato alcun minimo atteggiamento di rimorso o di dolore per i fatti commessi. Il quadro psicopatologico presenta aspetti di particolare gravità che inducono a ritenerlo persona socialmente pericolosa“. L’avvocato delle famiglie delle vittime ricorda che in casi del genere lo Stato “ha il dovere di provvedere alla custodia dei criminali psichiatrici, prima di tentare una loro improbabile guarigione”.