
Come scrive La Repubblica, non è stato semplice “mappare” tutte le scuole: su 21 istituti contattati, diretti da 19 presidi, hanno risposto alla ricerca soltanto otto dirigenti. La fotografia, dunque, non è completa: all’appello mancano infatti le preferenze di 22mila tra bambini e ragazzi.
Ma che cosa ha causato, in questi anni, la fuga dall’ora di religione? Secondo l’Uaar la tendenza non è solo imputabile alla sempre maggiore presenza degli alunni stranieri ma a un distacco e a un allontanamento emotivo e culturale delle famiglie.
Il problema resta l’ora alternativa: non tutte le scuole sono attrezzate per proporre a bambini e ragazzi attività didattiche diverse.
Qui la nostra intervista a Gilberto Borghi, professore di religione di Faenza che analizzava i motivi della fuga
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta