Un decalogo per insegnare alle future mamme cosa e come mangiare. Perché la salute presente e futura del bebè dipende per la maggiore da quel che la mamma mangia mentre lo aspetta e da quel che il bimbo mangia nei primi mille giorni di vita (gravidanza inclusa). Il progetto dell’Istituto superiore di sanità è stato presentato a Expo e ha come leitmotiv la dieta mediterranea.
Per ora il testo del vademecum è una bozza che prende spunto, tra le altre cose, dalle Raccomandazioni europee per la prevenzione primaria delle malformazioni congenite.
Il vademecum tiene conto anche delle nuove “mode alimentari” (vegetariani e vegani) e delle culture alimentari delle donne straniere. Così come delle tradizionali raccomandazioni anti-toxoplasmosi (no ai vegetali crudi lavati male o alle carni poco cotte).
Tra le regole principali c’è il controllo del peso e della glicemia, l’importanza dell’acido folico e dello iodio (consigliato è il consumo di sale iodato), il no secco a diete fai-da-te e energy drink, l’attenzione al mercurio contenuto in tonno e pesce spada.
Massima attenzione, poi, ai cibi bruciati.
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