Barbie non vi piace? Ecco dieci bambole senza stereotipi

barbie-storia-biografiaLa bambola più venduta, più copiata, più amata e odiata al mondo spegne quest’anno 56 candeline. Anche se per lei il tempo sembra non passare, i periodi, le mode cambiano…
Barbie è sicuramente uno dei giocattoli sul mercato più criticati se parliamo di parità di genere, stereotipi sessuali e culturali. I suoi ruoli di fidanzatina piuttosto che di principessa, il colore di pelle ed occhi, i lunghi capelli, le sue proporzioni fisiche ne fanno un modello femminile falso e oramai anacronistico.
Negli ultimi anni sono nate numerose proposte alternative alla bionda bambolina, bambole sempre più vicine alla donna reale.
Eccone 10 esempi:

Feral Cheryl
Questa bambola venne prodotta dal 1998 in Australia, il suo stile è ispirato ai Ferals, un movimento estremista ambientalista. Cheryl veste con semplici abiti nei colori dell’arcobaleno, ha capelli rasta e piercings. Unici accessori una borsa di piante coltivate in casa, senso dell’umorismo e tanta coscienza sociale. Anche se la sua produzione terminò nel 2006, si può ancora ordinare su richiesta.

Le Bratz
Commercializzate nel 2001, Jasmine, Cloe, Sasha, Jade e Meygan sono le Bratz. 25 centimetri di sguardi crudi, sorrisi lascivi e look sfrontato fatto di pantaloni aderenti a vita bassa, top scopri ombelico, zeppe anni ’70, scarpe da ginnastica, bandana, tatuaggi, zainetto e trucco abbondante. Uno specchio per le ragazzine non più bambine e non ancora adolescenti, quelle con la smania addosso di crescere, di essere ribelli e indipendenti, delle “Bad Girl”come Britney Spears e Avril Lavigne e tante altre pop star dell’allora chiamata MTV generation.

Le Only Hearts Club
Questa linea di bamboline californiane, uscì nel 2004 per lanciare un messaggio positivo adeguato alle bambine, per favorire una visione corretta del loro corpo e della loro età. L’idea era quella di valorizzare il loro essere persone piccole e non gente adulta. Le Only Hearts Club non sono truccate e il loro corpo è rappresentato realisticamente, non hanno forme prosperose ne abiti o look sexy. Attualmente la loro produzione è sospesa.

Le Mixis
Creata nel 2005 da Goodland, Mixis è una linea di bambole dedicata alla diversità etnica delle donne nel mondo. Sono bamboline ebree, afroamericane, asiatiche e meticce, in rappresentanza del numero crescente di bambini frutto dell’interculturalità e della mescolanza d’etnia.

Le Regine d’Africa
Di fronte alla frustrazione della nipote, che non riusciva a trovare una bambola di colore, nel 2007 il nigeriano Taofick Okoya decide di creare una propria linea di bambole chiamate le Regine d’Africa. Lo scopo è quello di dare alle bambine afroamericane un proprio modello, contro l’invasione delle bambole bionde. Ora vende tra i seimila e i novemila esemplari al mese.

Fatima
Contro la temuta invasione culturale dell’Occidente, nel 2010 un’azienda iraniana, la Fam, ha creato Fatima, la bambola islamica. “L’Occidente incoraggia la diffusione di bambole senza velo, per questo e’ nostro compito realizzare una bambola islamica per il mercato mediorientale”, questo l’obiettivo dichiarato dell’azienda.

Lammily
Lanciata da subito come l’anti-Barbie, Lammily nasce lo scorso anno da un progetto dell’artista statunitense Nickolay Lamm, che voleva creare una bambola che rappresentasse una donna vera, reale. Niente gambe infinite e vitino da vespa, Lammily è una ragazza normale, di bell’aspetto, vestita semplicemente e acquistabile con una serie di accessori. Quello più curioso è il kit di 38 sticker adesivi con cui i bimbi possono giocare modificandone l’aspetto: i cerotti se si fa male, lentiggini, nei, brufoli e smagliature da applicare, cellulite da mettere sulle cosce, persino finte cicatrici.

Tree Change Dolls
Sonia Singh, intraprendente mamma e artista australiana, ha realizzato nel 2014 il progetto Tree Change Dolls. Sonia recupera vecchie bambole usate e le strucca. Mantiene le caratteristiche dei lineamenti e i colori della bambola ma ridipinge il viso e ne reinventa il look. Il suo obiettivo è mostrare alle mamme e alle figlie un modello di bellezza alternativo, naturale. Corpi, volti, abiti in cui potersi immedesimare senza ansie.

Goldie
Una bambola che punta sull’azione e non su canoni di bellezza. Con salopette e scarpe da ginnastica, Goldie è una piccola ingegnere/meccanica. Armata di cacciavite e bulloni, coi suoi numerosi kit per costruzioni insegna alle bambine quanto possa essere fantasioso e divertente costruire, montare e smontare. Le femmine possono essere innovatrici e costruttive quanto i maschi.

Elsa
E’ la prima volta che accade da anni, negli Stati Uniti, i giocattoli più richiesti dalle bambine nello scorso natale non sono le Barbie ma le bambole che riproducono le protagoniste di Frozen, il cartone animato Disney. Elsa e Anna, le sorelle protagoniste del film, colpiscono particolarmente le bambine d’oggi per il loro forte legame di sorellanza, il superamento dell’immaginario del principe azzurro e per il fatto che Elsa riesca a vincere la paura dei suoi poteri e ad usarli in modo giusto. C’è tanto in cui immedesimarsi piuttosto che nello statico modello di pin up della “vecchia” Barbie.

In questo articolo ci sono 0 commenti

Commenta

g