Una storia fatta di tenerezza e di tanta solidarietà quella che ha per protagonisti un papà neo zelandese e il suo piccolo di neanche un mese, nato con la sindrome di Down.
L’uomo, sposato con una donna armena, a gennaio è diventato papà del piccolo Leo. Quando però i medici hanno detto alla mamma che il bambino era disabile, la donna non lo ha voluto. In Armenia, infatti, per cultura avere un bambino Down è considerato un disonore. Così, la donna ha chiesto al marito di scegliere tra lei e il figlio. Samuel Forrest non ci ha pensato due volte. La sua scelta è caduta sul bambino. Dopo al richiesta della moglie di avere il divorzio, Samuel ha deciso anche di tornare con Leo in Nuova Zelanda.
La notizia è diventata di dominio pubblico quando il neo papà ha aperto una pagina su Gofundme (Portiamo Leo a casa) per chiedere alla rete sostegno economico per la crescita di Leo. Fino ad ora sono stati donati quasi 500.000 dollari. Un’esplosione di solidarietà che ha lasciato il neo papà senza parole.
Secondo quanto riportato dal quotidiano The Mirror, la donna, Ruzan Badalyan, ha sì rifiutato il bambino ma ha respinto molte accuse del marito. Al quotidiano ha infatti dichiarato che è stata una decisione molto sofferta, necessaria per garantire al bambino un futuro migliore rispetto a quello che avrebbe avuto in Armenia.
“Ho visto gli sguardi fuggenti dei medici, il volto bagnati di lacrime dei miei parenti, ho ricevuto chiamate di condoglianze – ha dichiarato -, e ho capito che solo il trasferimento in un Paese come la Nuova Zelanda avrebbe potuto assicurare a mio figlio una vita dignitosa”.
Quando l’ospedale ha chiesto alla donna se voleva riconoscere il bambino lei ha risposto di no: “Ho dovuto prendere la decisione più difficile della mia vita in poche ore”. Sarebbe stato l’ospedale ad avvertirla che il padre avrebbe tenuto il bambino con sé e lo avrebbe portato in Nuova Zelanda.
Lui, insomma, non le avrebbe mai chiesto di partire insieme, per crescere il bambino in un altro Paese.
Poco dopo, Ruzan si è trovata le sue scelte e la sua vita spiattellati sui social, ricevendo dalla gente messaggi di attacco durissimi.
Quanto al piccolo, ora è con il papà nella sua città natale, ad Auckland. La rete si è mobilitata per sostenerlo. Dopo aver ringraziato commosso, il papà ha assicurato che parte dei fondi saranno utilizzati per sostenere le famiglie di bimbi disabili in Armenia o i piccoli abbandonati perché disabili.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta