Dopo tre libri per adulti (l’ultimo è stato “tutto il tempo che occorre”), Silvia Golfera ha scelto di parlare a bambini e adolescenti. La prof di lettere della scuola media “Baracca” di Lugo è infatti in libreria con “C’è posto per tutti” (Einaudi Ragazzi), un romanzo corale che parla di integrazione attraverso un piccolo giallo: in una classe spariscono una serie di oggetti e gli studenti si chiedono chi possa essere il responsabile dei furti.
Silvia, che cosa l’ha spinta a passare alla letteratura per ragazzi?
“Il fatto di ricevere storie e di volerle quindi restituire. La sfida è stata calarmi dentro il modo di vivere, sentire e parlare dei ragazzini. Una sfida divertente, devo ammettere, che dopo il primo intoppo mi ha davvero fatta immergere in un altro punto di vista”.
Si parla di diversità, nel suo romanzo. Una diversità di culture?
“Non solo. Nel libro c’è il ragazzo straniero, quello disabile, quello fantasioso, quello nevrotico, quello più entusiasta del mondo. Ho messo insieme caratteristiche diverse, con l’idea di dimostrare che possono convivere”.
Ha preso spunto dai suoi alunni?
“Sì, quelli che hanno attraversato questi miei 25 anni di insegnamento. Ho fatto la prof anche a Milano, a Pavia. Di studenti ne ho visti parecchio”.

Integrazione, a volte, è una parola vuota: secondo lei, invece?
“L’integrazione per me è tra diversità individuali, non tanto di provenienza geografica. Nel romanzo cito per esempio il film ‘Les choristes’, dove ragazzini molto difficili riescono, alla fine, a stare insieme grazie a un coro. L’integrazione è qualcosa di difficile da coniugare ma credo che la maggior disponibilità ad implementarla venga proprio dai protagonisti, i ragazzi. Siamo noi adulti, spesso, i più scettici. Invece il nostro aiuto per favorirla è fondamentale”.
Che reazione hanno avuto i suoi alunni, nel leggere il libro?
“Lo stiamo leggendo in prima e devo dire che i ragazzi di riconoscono, si divertono. In classe il libro suscita molte discussioni: è un buonissimo risultato per me”.
Continuerà a scrivere per loro?
“Sì, ho in cantiere altri due libri”.
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