
Non pensate a bambini malaticci, inadatti all’attività fisica e con una dieta tutta loro. La vita dei bambini diabetici assomiglia bene o male a quella degli altri. Lo ribadisce Aldo Valicelli, dietista della Diabetologia dell’ospedale “Morgagni Pierantoni” di Forlì, in occasione della presentazione della Diabetes Marathon 2015 che si terrà a Forlì il 26 aprile.
Qual è la quotidianità dei bambini affetti da diabete?
“Tutto sommato non si discosta molto da quella dei coetanei senza diabete. Certo, siccome fanno l’insulina devono seguire alcune regole, avere certe accortezze. Un esempio? Non mangiare a caso, assumere pane e pasta in quantità costanti. Per il resto, via libera anche ai dolci. Per i celiaci l’alimentazione è sicuramente più difficile”.
Crescendo, i bambini diabetici vanno incontro a complicanze?
“Succede, sì. Il rischio riguarda il colesterolo, per esempio. Se si lasciano andare, poi, questi bambini possono aumentare di peso più di quanto dovrebbero. Ecco perché consigliamo vivamente di praticare un’attività sportiva”.
Quali sono gli sport più adatti?
“Consigliamo sport di gruppo ma solo per evitare che il bambino vada in ipoglicemia e si trovi da solo: quindi bene il basket, il calcio, la pallavolo, la danza, il nuoto. L’importante è che siano sport dove non ci sia il pericolo di subire traumi forti”.
Nessuna controindicazione?
“No, a parte lo spuntino prima di iniziare, che va dosato come tutto quello che i bambini diabetici mangiano”.
I genitori sono spaventati dal fatto che i propri figli – magari percepiti come più fragili – si mettano a sudare e fare fatica?
“All’inizio sì ma poi vedono che i benefici sono moltissimi, soprattutto durante l’adolescenza quando spesso assistiamo al rifiuto della malattia. I ragazzi mollano, inseriscono valori falsi, mangiano quando non dovrebbero. Per fortuna riusciamo a tenerli sotto controllo”.
I microinfusori che hanno sostituito la puntura d’insulina sono d’impaccio ai bambini che devono correre, nuotare, esercitarsi?
“No, anche perché sono sempre più piccoli grazie all’avanzare della tecnologia. Oltre ad essere comodi, hanno migliorato molto la vita dei pazienti diabetici. Ai bambini, poi, consentono di sentirsi uguali agli altri”.
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