A cura della dottoressa Maria Rosa Manuppelli , terapista del pavimento pelvico per il poliambulatorio Nuova Medicina di Cesenatico.
Finora il pavimento pelvico è stato quasi un tabù, qualcosa di cui si teme di parlare se non in occasioni a carattere medico o intimo. Molte donne non sono consapevoli della zona “ nascosta “ dentro il loro corpo, dell’influenza decisiva che ha sulla nostra qualità di vita, sulla vita sessuale, sui nostri parti. Le nostre funzioni quotidiane, il mantenimento della postura giusta, di una schiena sana e senza dolori, tutto ciò è condizionato da un pavimento pelvico sano. Alcune ignorano le perdite di urina e di gas, sintomi che rappresentano già veri e propri campanelli di allarme e imparano a conoscere il loro pavimento pelvico solo quando nasce il problema.
Ma cos’è il pavimento pelvico e perché bisogna prendersi cura di lui?
“Il pavimento pelvico è un’ “amaca” composta di muscoli, tessuto connettivo, vasi sanguigni e nervi che formano un’ampia fascia che si estende dall’osso pubico sul davanti, fino alla base della spina dorsale sul retro. Rappresenta la base del nostro corpo ( proprio come un pavimento) e ha il compito di sostenere sopra di sé gli organi del bacino : la vescica urinaria, l’utero ed il retto, ed anche tutti gli organi dell’addome che si trovano sopra di essi. Se il pavimento pelvico è tonico gli organi interni sono ben sostenuti. Solitamente veniamo a conoscenza dell’esistenza e dell’importanza del Pavimento Pelvico ai corsi pre-parto, in realtà dovremmo curarcene lungo tutta la nostra vita, vista la sua importanza”.
Quali sono i fattori di rischio per il pavimento pelvico?
“Alcuni fattori o eventi che possono indebolire o ledere il pavimento pelvico sono rappresentati dal parto, dalla menopausa, dallo scarso esercizio fisico, da interventi chirurgici. Durante il parto, il passaggio del neonato provoca un forte trauma a muscoli, legamenti e nervi del pavimento pelvico, le fibre si stirano e danno quindi origine o aggravano le disfunzioni causate da un pavimento pelvico non sano e tonico. I maggiori fattori di rischio per il pavimento pelvico durante il parto naturale sono rappresentati: da un eccessivo aumento ponderale in gravidanza, dalle dimensioni del bambino , dalla circonferenza cranica, dalle modalità del parto, dalla presentazione occipito-sacrale, da manovre strumentali, da pressioni addominali, dall’episiotomia, tutti eventi ovviamente che implicano un forte aumento della pressione sul pavimento pelvico e/o lesioni dello stesso. Una volta nato il bambino, si stima che quasi una donna su tre, abbia problemi di incontinenza urinaria ( soprattutto da sforzo ) e abbia necessità di effettuare delle sedute per la rieducazione perineale in modo da ritonificare il pavimento pelvico e risolvere il problema”.
Che cos’è la riabilitazione del pavimento pelvico?
“E’ un insieme di tecniche riabilitative specifiche di tipo conservativo ( non si parla di metodiche chirurgiche e/o farmacologiche ) che mirano a prevenire e correggere eventuali disfunzioni del pavimento pelvico. I sintomi più comuni che nascono dallo squilibrio di questo complesso sistema sono:
– Perdita involontaria di urina;
– Urgenza a urinare;
– Dolore e disfunzioni post-parto causate da lacerazioni o episiotomie;
– Necessità di urinare spesso in assenza di infezioni urinarie;
– Senso di peso dovuto alla presenza di prolassi;
– Dolore perineale;
– Stipsi;
– Urgenza alla defecazione;
– Dolori durante i rapporti e insoddisfazione sessuale;
In che cosa consistono le tecniche riabilitative?
– Chinesiterapia pelvi-perineale;
– Stimolazione elettrica funzionale;
– Biofeedback terapia;
Un ciclo di di trattamento riabilitativo varia in genere da 10 a 15 sedute in relazione al problema da trattare e alla risposta del paziente, soprattutto nella fase di presa di coscienza dell’area perineale. La cadenza delle sedute è di 1 seduta a settimana con durata di un’ora ciascuna. La chinesiterapia consiste nell’esecuzione di alcuni semplici esercizi di contrazione e rilassamento dei muscoli del pavimento pelvico, in grado di favorire la presa di coscienza e il rafforzamento di tutto il sistema di sostegno degli organi pelvici. L’elettrostimolazione è una tecnica che attraverso una sonda vaginale e impulsi elettrici, assolutamente indolori, provoca una contrazione muscolare passiva nei casi in cui , i muscoli perineali della paziente, non riescono ad essere contratti volontariamente e in modo adeguato. Il Biofeedback comporta invece una contrazione attiva da parte della donna , che segue le indicazioni su uno schermo. Un led luminoso si accende all’inizio della stimolazione per indicare alla paziente quando contrarre i muscoli. Il biofeedback aumenta la presa di coscienza del perineo e la capacità di tenuta muscolare. Anche in questo caso si utilizza una sonda e si è sdraiate su un lettino e il trattamento è indolore. Le tecniche riabilitative si completano a vicenda e in un ciclo di rieducazione della muscolatura pelvica vengono solitamente utilizzate tutte.
Il poliambulatorio Nuova Medicina è in via Fiorentini 49/D a Cesenatico. Tel. 0547 81171
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