“L’istituzione del reato di omicidio stradale renderebbe un minimo di giustizia alle famiglie e alla società. Sarebbe un atto di civiltà, attento alle tragedie che ogni giorno accadono sulle nostre strade”. Questo l’appello del presidente dell’Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale (Asaps), Giordano Biserni, dopo la morte del piccolo Gionatan Lasorsa, il bambino di tre anni investito da un’auto pirata a Ponte Nuovo nella serata di domenica 22 giugno.
Ma cosa cambierebbe in concreto se la proposta dell’omicidio stradale venisse approvata? “Oggi se un automobilista investe e uccide una persona, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o alcol, è sottoposto a una pena dai 2 ai 7 anni di carcere, che diventano poca cosa in seguito ai patteggiamenti. L’Asaps chiede, oltre all’introduzione dell’omicidio stradale, un aumento di pena da 8 a 18 anni di carcere, nel caso in cui chi è alla guida si trova sotto l’effetto di droga, alcol con un tasso alcolemico superiore a 1.5 e per la pirateria stradale. Inoltre chiediamo la revoca della patente di guida e pene certe, ad oggi infatti nessuno sconta le pene previste che spesso vengono equiparate al furto con destrezza di un borseggiatore al supermercato – continua Biserni – Le leggi in vigore non funzionano e mentre le commissioni parlamentari stanno ancora esaminando in via preliminare le varie proposte sull’omicidio stradale, con posizioni spesso contrastanti e di stallo, sulle strade si continua a morire in modo assurdo e spesso tocca anche ai bambini”.
Quindi il presidente passa ai numeri forniti dall’Osservatorio il Centauro – Asaps: “La tragedia del bimbo di 3 anni ucciso a Ravenna, (la terza vittima fra i bambini in meno di due mesi nel ravennate dopo la piccola Martina, 10 anni, travolta a Faenza a fine aprile; Alessio 12 anni travolto a Ravenna il 22 maggio e ora il piccolino di 3 anni), ripropone la drammaticità degli incidenti che coinvolgono bambini. Sono state 52 le piccole vittime da 0 a 13 anni morte sulle strade nel 2013, una alla settimana. Sono stati 832 gli incidenti significativi di cui 41 con protagonisti pirati della strada. Nel 2014 ad oggi le piccolissime vittime sono 20 in 380 incidenti (24 i casi di pirateria)”.
La pirateria stradale continua poi a segnare numeri sempre più drammatici: “Nei primi 5 mesi del 2014, secondo l’Osservatorio il Centauro – Asaps le piraterie totali sono state 383 con 47 morti e 473 feriti. 29 incidenti con omissione di soccorso hanno coinvolto i bambini con 2 morti e 32 feriti. Il 60% dei pirati viene poi preso. La proposta delle associazioni Lorenzo Guarnieri, Gabriele Borgogni e Asaps attende risposte concrete. La nostra attenzione sull’omicidio stradale rimane vigile e puntuale, con un monitoraggio pressoché giornaliero della situazione. Non ci stancheremo e rimarremo severi guardiani di una situazione che non risponde più ai canoni minimi di giustizia sulla quale la gran parte della gente si interroga e non comprende questo stallo che dura da 3 anni, dopo che abbiamo raccolto 76.000 firme”.
“L’identificazione e il fermo del pirata della strada che ha ucciso il piccolo Gionatan è l’unico squarcio di sereno in giornate veramente cupe per una tragedia assurda che ha suscitato una sorta di forte emotiva ed allarmata reazione nell’opinione pubblica, non solo a Ravenna – conclude Biserni – Come capita spesso la risposta delle forze di polizia è stata rapida ed efficace. A loro va il nostro plauso e la nostra totale stima per come hanno saputo velocemente trovare il bandolo di una matassa che sembrava complessa. Dopo che la polizia, sotto la regia della magistratura, ha fatto ampiamente il suo dovere ora attendiamo che sia la politica ad essere altrettanto efficace consolidando, con l’omicidio stradale, la certezza che chi uccide sulla strada perché ubriaco o drogato o chi si dà alla fuga sia condannato ad una pena vera e non ad una pena di fatto irrilevante nei suoi effetti ed offensiva per i familiari delle vittime”.
Tornando a Ravenna il 37enne bulgaro, fermato ieri pomeriggio, rimane in carcere in attesa dell’udienza di convalida. Il corpo del piccolo Gionatan si trova in obitorio: i suoi genitori, Antonio e Fabiola, sono in attesa di ricevere dopo l’autopsia, che si dovrebbe effettuare domani pomeriggio, il nulla osta per poterlo salutare per sempre.
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