In nome di Bubulina: un’associazione a sostegno dei bambini oncologici

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Bubulina, la bimba morta di leucemia alla quale è intitolata l’associazione

E’ iniziata con qualche regalino portato in ospedale. I bambini di Bucarest avevano bisogno un po’ di tutto, di giocattoli e di pannolini. Gabriele e sua moglie Cristina passavano di lì ogni volta che si recavano in Romania per lavoro. E’ il 2010 quando conoscono Bubulina, una bimba di due anni affetta da leucemia, anzi conoscono sua madre Adina, perché Denisa Marina, è così che si chiama veramente Bubulina, è all’interno di una camera sterile, lei è troppo grave e debole per stare a contatto con gli altri.

“Non c’è più niente da fare. Mi hanno detto di portarla a casa”. Dopo qualche mese dall’incontro avvenuto tra le corsie dell’ospedale rumeno, Adina telefona proprio ai suoi amici italiani. Vive a 300 km dalla capitale e non sa come fare a riportare indietro la sua piccola. Gabriele e Cristina fanno tutto quello che possono, le prenotano un taxi, attivano tutte le loro conoscenze e dopo circa 500 mail e un numero più o meno equivalente di telefonate trovano un ospedale, il San Matteo di Pavia, che sarebbe disposto a prendere in carico la bambina.

“Avevamo bisogno di 120 mila euro per sostenere le spese della chemioterapia e del trapianto di midollo – racconta Gabriele Utignani, uno dei protagonisti di questa storia – e non sapevamo come fare. Attraverso una raccolta fondi arrivammo inizialmente a 18 mila euro, cifra sufficiente per iniziare la chemio”.

Di soldi la famiglia Utignani insieme ai loro amici e conoscenti che presero a cuore la vita di Bubulina ne raccolsero degli altri, ma purtroppo non servirono a niente, o almeno non a Bubulina, che morì per un’infezione qualche settimana dopo essere arrivata in Italia. “Questi bambini – continua Gabriele – quasi mai muoiono a causa della loro malattia ma per altre complicazioni e la vita di Bubulina era già compromessa prima di arrivare nel nostro paese”.

Quei 15 mila euro che nel frattempo erano stati messi sul conto di Adina servirono invece ad aiutare altri piccoli pazienti. “Usateli voi per altri bambini” rispose la mamma di Bubulina alla proposta di Gabriele di tenerseli. “Ed è così – aggiunge Gabriele – che è iniziata questa avventura. C’eravamo ripromessi di aiutare un bambino all’anno, ma dal 2010 di bambini ne abbiamo aiutati 30”. Nasce infatti nel 2010 “Bubulina: un viaggio per la vita”, un’associazione di volontariato  a sostegno dei bambini oncologici, di cui Gabriele Utignani ne è presidente.

Purtroppo solo la metà di questi bambini è tornata a casa, per gli altri non c’è stato niente da fare, ma Gabriele, Cristina e gli altri 80 associati, credono molto in questo progetto. “Prima di Bubulina nessuno di noi aveva avuto a che fare con il volontariato. Non c’è un perché, non so cosa ti fa scattare quella necessità di far del bene”.

Gabriel, Samuel, Dennis sono questi alcuni dei nomi dei bambini che attualmente si trovano negli ospedali di Firenze, Siena e Pavia che sono stati aiutati dall’associazione di Lugo. “Le famiglie ci chiamano attraverso il passa parola e immediatamente noi ci mobilizziamo. Cerchiamo fondi, prendiamo contatti con le strutture sanitarie, quando è possibile cerchiamo di far coprire le spese mediche allo stato di appartenenza del bambino e infine organizziamo anche il viaggio e la permanenza in Italia, senza tralasciare il sostegno morale. L’anno scorso i bambini che stavano meglio li abbiamo portati anche a Gardaland e a Mirabilandia”.

Altre onlus si stanno attivando per sostenere “Bubulina, un viaggio per la vita” attraverso serate e momenti di beneficenza, per dare così la possibilità a Bubulina di continuare a vivere attraverso il gesto di solidarietà che per prima ha compiuto sua mamma nel momento in cui l’ha persa.

Michele Fenati ha regalato un brano all’associazione.

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Commenti:

  1. HO CONOSCIUTO PERSONALMENTE CRISTINA E GABRIELE E ANCHE I GENITORI DI BUBULINA. AUGURO ALL’ASSOCIAZIONE BUBULINA DI CONTINUARE E DI AVERE TUTTI I SOSTEGNI DEI QUALI UN’ASSOCIAZIONE IMPORTANTE COME QUESTA HA BISOGNO E AI GENITORI DELLA BAMBINA OGNI BENE. MONICA

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