Compie quarant’anni oggi il divorzio in Italia. O meglio, il referendum sul divorzio. Il 12 e 13 maggio del 1974 si tenne infatti, in Italia, il referendum abrogativo della legge Fortuna-Baslini, che si concluse con la vittoria del “no” alla legge che quattro anni prima, tra mille polemiche, aveva introdotto la possibilità di scioglimento del vincolo matrimoniale. E La Stampa, nell’occasione, ha rintracciato Tina Rocci, la prima donna divorziata: sposatasi a vent’anni dopo un fidanzamento di otto mesi. La donna ha raccontato di non essere mai stata convinta di voler convolare a nozze con il futuro marito e di non avere mai trovato con lui punti in comuni nemmeno dopo il matrimonio.
Divorziare, però, a quell’epoca era uno scandalo. Meglio aggiustare i cocci, come le consigliarono i genitori. Che ben presto, in maniera graduale, videro la figlia tornare a casa per passare qualche notte senza il marito. Sempre più spesso. Fino a quando capirono che lei era davvero motivata a mettere fine a quel vincolo.
Fino a che Tina si innamora davvero e nel 1970, quando viene approvata la legge sul divorzio, è la prima a presentarsi in Tribunale per chiedere il divorzio dal marito. Che ottiene. E che la consente di risposarsi l’anno dopo. A La Stampa ha detto di essere stata una moglie felice proprio grazie alla legge sul divorzio.
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