scuola universitàUn linguaggio esplicito, forse anche troppo, con il quale l’Aricigay di Reggio Emilia ha spiegato le conseguenze di rapporti anali non protetti tra gli omosessuali. Scenario una scuola superiore di Castelnuovo ne’ Monti, dove viene organizzato un incontro sull’omofobia dedicato a due classi di seconda, quindi di quindicenni.

Ma l’iniziativa, come riporta il quotidiano Libero, ha scatenato non poche polemiche, se non altro per il linguaggio esplicito utilizzato. Non sono mancate infatti descrizioni del tipo di preservativo da usare a seconda del tipo di malattia: per prevenire la sifilide meglio “usare un preservativo con un’adeguata dose di lubrificante a base d’acqua”, contro l’epatite A “un preservativo tagliato a metà”, contro l’epatite B, invece, meglio “la vaccinazione, gratis per gli omosessuali. “Basta che tu dica al medico di essere gay”. Tutto e, come spiega il quotidiano, molto di più, riportato in un depliant dal titolo Safer sex Hiv. Alle polemiche ha per ora risposto solo l’Arcigay di Reggio Emilia che ha spiegato che l’incontro si è tenuto davanti a cinque professori che si sono anche complimentati per l’iniziativa.

Sul linguaggio un po’ troppo chiaro, invece, ha risposto il segretario nazionale dell’Arcigay, Michele Breveglieri, secondo il quale è meglio “adottare un linguaggio corrente, quello che usano i ragazzi. Quando si parla di sesso troppo spesso si utilizzano espressioni idealizzate o medicalizzate”.