Un divorzio veloce che consenta, a chi non ha figli minori o disabili, di svincolarsi dal legame del matrimonio in un anno invece che in tre, e senza ricorrere alla figura del giudice, se consensuale, ma solo a quella dell’avvocato. Questa in sintesi è la proposta di legge del cosiddetto ‘divorzio lampo’ di cui si parla ormai da anni ma che negli ultimi giorni sembra stia prendendo sempre più forma.
“Se la proposta di legge, venisse approvata, non frettolosamente con decretazione d’urgenza, come già avvenuto di recente con altre importanti riforme, – spiega l’avvocato matrimonialista Manuela Liverani – ci allineeremmo al regolamento europeo ma questa attuazione, per la realtà italiana, non apporterebbe necessariamente cambiamenti significativi”.
Divorzi e separazioni rappresentano il 90% dell’attività lavorativa dell’avvocato Manuela Liverani che da vari anni si occupa di diritto di famiglia, ma soprattutto minorile. “Ci sono molte coppie che inizialmente vorrebbero divorziare – continua l’avvocato – ma poi, dopo essere state informate sulle conseguenze, cambiano idea e per anni restano solo formalmente separate”.
L’Italia è uno dei pochi Paesi che ha ancora il doppio binario e non sempre il divorzio segue la separazione.
Di solito sono le giovani coppie, che avendo la vita davanti, optano per il divorzio, perché potrebbero decidere di risposarsi o quantomeno di avviare una nuova famiglia, con figli, al di fuori del matrimonio. In generale, non si può dimenticare che rimanere coniuge apporta una “serie di vantaggi” in termini di eredità e di riconoscimento della pensione di reversibilità, ad esempio, o di parte del TFR del coniuge.
Nei giorni scorsi alcuni quotidiani hanno messo in evidenza che, breve o no, il divorzio è ormai diventato una questione da “ricchi”. Infatti, sembrerebbe che a causa della crisi economica molte coppie rimarrebbero sotto lo stesso tetto senza nemmeno ascoltare il parere della legge, perché impossibilitate ad attraversare un iter così dispendioso a livello economico. Ma l’avvocato ravennate, smentisce almeno a livello locale questa constatazione, affermando invece che i divorzi, o meglio le separazioni, non sono in calo ma in costante crescita.
“Le persone continuano a litigare e a volersi separare nonostante la crisi e il fatto che la richiesta continuerà ad aumentare è sottolineata anche dal fatto che molti avvocati, anche non esperti del settore, continuano a occuparsi del diritto di famiglia”.
Spesso in Italia la scelta della decretazione d’urgenza, anche su materie tanto delicate come il diritto delle persone e della famiglia, crea disarmonia nel sistema e un gap tra quello che la legge sembra proclamare e la concreta prassi operativa. Ad esempio: “Nel febbraio del 2013 è entrata in vigore la legge sulla filiazione che prevede un nuovo riassetto e l’introduzione del concetto di responsabilità genitoriale. Purtroppo molto spesso però si tratta di formulazioni normative che rischiano di restare “lettera morta” perché svuotate di contenuto concreto e prive di una corrispondenza a livello culturale. Si auspica che la proposta di legge sul divorzio breve, al momento vagliata dalla Commissione Giustizia della Camera, non abbia lo stesso frettoloso esito di altre leggi in materia che negli anni si sono susseguite (cd. leggi bandiera che dunque fanno notizia), tenuto conto che per dare corpo sostanziale a queste leggi serve una magistratura formata e, nel caso del divorzio, a quanto pare dalla I stesura, degli avvocati esperti, considerato che gli accordi di separazione senza figli saranno puramente sottoposti al vaglio dell’avvocatura”.
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