La fortuna nella sfortuna. Sì, perché, se di questa notizia si può raccontare senza parlare di complicazioni o tragedie, è grazie al fatto che tutto è filato liscio, nonostante gli intoppi. L’imprevisto è la corrente che salta e, come se non bastasse, il gruppo elettrogeno di emergenza che non si attiva. Le macchine che rilevano i parametri vitali della donna sottoposta a parto cesareo si spengono, così come le luci. Un minuto e mezzo di buio che deve essere sembrato lunghissimo ai medici che stavano operando la mamma: l’intervento è potuto proseguire, come proseguono i quotidiani locali. grazie ai flash dei cellulari degli specializzandi presenti in sala operatoria che hanno permesso ai chirurghi di suturare la ferita.
A spiegare l’accaduto la stessa Azienda ospedaliero universitaria del Careggi di Firenze dove si è verificato l’episodio.
“Lunedì 7 aprile c’è stata una interruzione di corrente nel blocco parto della Nuova maternità di Careggi – spiega la nota -. L’interruzione di corrente ha avuto una durata di 1 minuto e 30 secondi. In una delle tre sale operatorie del blocco parto era in corso un parto cesareo. Il bambino era comunque già nato prima del blackout e l’intervento si è regolarmente concluso nei tempi previsti. Madre e figlio stanno bene e sono stati dimessi”. Dalle indagini avviate dall’azienda, è emerso che le cause del blackout risiedano “in una procedura di manutenzione dell’impianto antincendio del padiglione maternità”.
Insomma, tutto bene quel che finisce bene.
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