“Tablet al nido? Eccitano i bambini”: la celebre psicologa Oliverio Ferraris a Ravenna

Bulli sul web: fenomeno in crescita

“Molti genitori pensano che i loro figli siano al sicuro se seduti davanti a uno schermo di un computer, al riparo dai pericoli della strada, ma in verità non è così”. Queste le parola riguardo la tecnologia della psicologa e psicoterapeuta Anna Oliverio Ferraris, docente di psicologia dello sviluppo all’università di Roma La Sapienza, che domani 6 marzo alle ore 18 terrà un incontro nel salone dell’Istituto San Vincenzo de’ Paoli (Via F. Negri, 28 Ravenna) dal titolo “I nostri figli in rete”.

Quale sarà lo scopo dell’incontro di domani?
“L’incontro si propone come un’occasione per riflettere sui vari aspetti dell’uso della tecnologia, sia in senso negativo che positivo, da parte dei bambini e dei ragazzi. Credo che tutti i genitori debbano conoscere a fondo gli strumenti tecnologici che mettono in mano ai propri figli. Alcuni adulti, soprattutto quelli indaffarati e spesso assenti, credono che i ragazzi siano tranquilli e al sicuro di fronte allo schermo di un computer perché in casa, quindi al riparo dai pericoli della strada, ma in realtà non è così. Cyberbullismo, pornografia sono solo alcune delle insidie della rete che possono avere effetti devastanti sulla salute e sulla crescita di un bambino. Ultimamente è stata creata una App per poter giocare d’azzardo. Quello che sembra un gioco innocuo, perché i bambini non hanno la possibilità di vincere o perdere del denaro, rappresenta una modalità che li prepara e li abitua a un modo di pensare e di porsi di fronte alle scommesse molto vicino a quello dei veri giocatori d’azzardo”.

Anna Oliverio Ferraris

Quali sono invece gli aspetti positivi della rete?
“Internet rappresenta uno strumento di confronto e di democrazia. Se usato con metodo e senza esagerare, può essere, soprattutto per i ragazzi più grandi, un modo per entrare in contatto con persone affini, per raggiungere posti lontani. Ci sono addirittura delle classi scolastiche che lo usano per portare avanti dei progetti con classi di scuole che si trovano dall’altra parte del mondo”.
E cosa ci dice riguardo l’uso delle tecnologie da parte dei bambini più piccoli?
“Una volta al ristorante vedevi i bambini che scorrazzavano tra i tavoli oppure che rimanevano fuori in veranda a giocare, mentre ora sono seduti al tavolo con gli occhi incollati al videogames. E’ molto cambiato il modo di giocare, da sociale è diventato solitario, ma la genetica dei bambini non è cambiata e dovremmo chiederci quali conseguenze la tecnologia abbia sul loro sviluppo. Ultimamente ho partecipato a un convegno tenutosi in una scuola montessoriana romana nel quale si discuteva della proposta di inserire l’utilizzo del tablet negli asili nidi. Siccome i bambini sono in grado di usarli perché basta che facciano scorrere il dito sullo schermo non significa che siano anche pronti cognitivamente alla sovraesposizione di immagini. Bisogna distinguere tra il saper usare la tecnologia e i vantaggi reali che questa può apportare. A proposito, è stato condotto anche un esperimento che ha dimostrato come l’uso degli I-pad produca una sovraeccitazione in questi bambini, che sono arrivati addirittura a mordersi pur di poterlo usare per primi”.

In questo articolo ci sono 0 commenti

Commenta

g