“Siti porno? L’amore è un’altra cosa: insegnatelo ai vostri figli”

Ciò che dovrebbe preoccupare non è tanto la pornografia, perché questa esiste da sempre, rientra in un mercato fiorentissimo al quale attinge la maggior parte delle persone e degli adolescenti, ma la mancanza di un’educazione sentimentale. I ragazzi sanno che quello dei siti porno non è amore, ma solo esercizio fisico, non conoscono invece il lato affettivo della sessualità e proprio su questo aspetto bisognerebbe lavorare”. Provocatorio il punto di vista dello psicologo e psicoterapeuta Francesco Rasponi, fondatore di Psiche digitale, un’associazione che si occupa di osservare la relazione tra nuove tecnologie e bambini e adolescenti, il quale mercoledì 19 marzo terrà un incontro “La sessualità ai tempi di internet”, il quarto del ciclo ODISSE@INRETE: “nuove famiglie e nuove tecnologie. Essere genitori ai tempi di internet”, condotto insieme a Fabiola Valentini, esperta in nuove tecnologie, al Giardino delle meraviglie (Viale Torino, 12, Cesenatico).

“Di sicuro sono i bambini che non devono entrare in contatto con le immagini pornografiche. Purtroppo questo a volte accade, perché sin dalle elementari i bambini sono dotati di un cellulare con accesso a internet o possono usare il computer liberamente. Bisognerebbe attivare un parental control sul pc ed evitare di munirli di telefonino almeno fino alle medie”.

Diverso invece quando la fruizione di questi corpi frammentati e distorti avviene da parte dei ragazzi. “Dovremmo sdoganare un certo moralismo – continua il dottor Rasponi – che ci perseguita da anni riguardo alla sessualità e concentrarci su un’educazione di tipo affettivo e non tecnico sul tema che dovrebbe avvenire prima che gli adolescenti approdano su internet e incontrino la pornografia. E’ capitato a tutti anche prima dell’avvento delle nuove tecnologie di ricercare immagini del genere”.

Sempre più forte da parte di educatori, psicologi e sessuologi la necessità di infondere una cultura della sessualità per permettere agli adolescenti di sviluppare uno sguardo critico sull’argomento. “Il danno maggiore che la visione di immagini pornografiche può arrecare nel periodo dell’adolescenza è quello di creare fortissime aspettative nei confronti delle proprie prestazioni sessuali, soprattutto nei maschi, che vivono parecchia preoccupazione riguardo alle performance da raggiungere”.

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Per info: cell 345 0155870 ass.abbraccio@virgilio.it

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