“Quando ho avuto la certezza che non avrei mai avuto figli, ero così avvilita che non riuscivo nemmeno a entrare nei centri commerciali. Non sopportavo l’idea di incontrare dei bambini. A distanza di anni, sebbene me ne sia fatta una ragione, non sono mai riuscita a toccare una pancia di un’amica incinta. La mia non è invidia, ma rammarico nei confronti di una diagnosi che è giunta troppo tardi”. A parlare è Sonia Cellini, 43 anni, belga, che vive a Casalecchio di Reno (Bo) da più di vent’anni e la diagnosi alla quale si riferisce è quella di endometriosi.
“Non riesco a toccare nemmeno la mia di pancia perché è così piena di buchi, di cicatrici, i tessuti hanno ceduto e le aderenze mi fanno male”. Sonia di interventi ne ha subiti tredici, addirittura otto in sei mesi, correva l’anno 2009. L’ultimo intervento quello nel quale le hanno tolto tutto, asportandole utero e ovaie e nel quale le hanno ricostruito parte dell’uretere con la vescica e salvato un rene in extremis, è stato quello definitivo. “Dopo quella operazione sentivo che mi mancava qualcosa, non ero più una donna, ma piano piano, anche grazie all’aiuto di mio marito, ho capito invece che ero sempre io”.
L’incontro di Sonia con l’endometriosi inizia presto, come per molte altre donne, in adolescenza. “I cicli sono sempre stati molto dolorosi, spossanti e irregolari, così ho preso la pillola per molto tempo e sebbene i dolori e la stanchezza non diminuivano, il mestruo era diventato regolarissimo”. A un certo punto Sonia, ormai in Italia da tempo, incontra Moreno, e i due decidono di avere un figlio, ma la gravidanza non arriva e così cominciano una serie di accertamenti più accurati. “Nel 1998, per mezzo di una laparoscopia diagnostica, ho scoperto di avere un’endometriosi al secondo stadio, da quel momento ho cominciato ad assumere una medicina che blocca le mestruazioni e ho alternato questa menopausa forzata a tanti piccoli interventi. Nonostante i farmaci, il ciclo non era scomparso del tutto, però era regolarissimo e durava pochissimo tempo, nemmeno tre giorni. ‘Quante donne vorrebbero avere delle mestruazioni come le sue’ mi disse una volta una dottoressa. Non si sapeva niente o quasi di questa malattia. Purtroppo quando al Sant’Orsola sono riusciti a inquadrare meglio la mia situazione era troppo tardi, dovevano asportare. E addio gravidanza. Comunque sono stata fortunata, ho rischiato la morte ben due volte. Alla fine l’endometriosi aveva distrutto l’uretere. Io mi facevo la pipì internamente, ero andata in setticemia, mi hanno ripreso per i capelli”.
Sonia è una donna forte, è grata di quello che ha e non si lamenta di quello che le è stato tolto. “In questi anni mi sono fatta coraggio, sono diventata forte per gli altri, per mio marito che mi sta accanto e per i miei genitori che hanno seguito le mie sofferenze da lontano”.
Ora Sonia combatte contro i sintomi della menopausa indotta, ha i primi segnali dell’osteoporosi, ha problemi agli occhi dovuti alla secchezza oculare e tanti dolori dovuti agli interventi subiti, ma si è ripresa, dice di essere una donna felice. “Alla fine del 2009 ho deciso insieme a mio marito di fondare Arianne, un’associazione che si occupa di endometriosi, perché vorrei che nessuna altra ragazza vivesse quello che è successo a me. C’è bisogno di fare informazione, di dare aiuti, di non far sentire sole queste donne. Ho scelto questo nome perché nel mito, Arianna perde una parte di sè, che non sa se riuscirà a trovare. Per fortuna alla fine Teseo, seguendo il suo filo e torna da lei. Anche io dopo l’intervento sentivo di aver perso una parte di me, ma grazie al mio carattere, a mio marito e a tutte le altre Arianne, io quella parte l’ho ritrovata”.
Due i prossimi incontri in programma organizzati da Arianne:
Sabato 5 aprile alle ore 10 al Policinico Sant’Orsola, Aula Sfamemi (Via Albertoni, 15) ci sarà un incontro dal titolo”Endometriosi, quale aiuto dall’agopuntura?” condotto dalla dottoressa Grazia Lisi.
Sabato 12 aprile alle ore 16 30 all’Hotel Alexander Spiaggia (Via Pascoli Ruggero, 1) di San Mauro Mare (FC) si terrà il Convegno: “Endometriosi questa malattia sconosciuta dalla A alla Z”
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