Si chiama sindrome di ADHD, che vuol dire sindrome dell’attenzione con iperattività. Secondo una ricerca che ha coinvolto numerose università in tutto il mondo – in testa quella di Aarhus, in Danimarca, in collaborazione con l’epidemiologo Beate Ritz dell’Università della California – i bambini nati da mamme che in gravidanza hanno assunto paracetamolo mostrano un rischio più alto del 37% di sviluppare la malattia rispetto alla media; il 29 per cento di bambini con mamme che ne hanno fatto uso hanno più probabilità di dover ricorrere ai farmaci per l’ADHD. Il rischio che la patologia sia seria al punto da dover ricorrere ai farmaci aumenta del 63% se le mamme hanno assunto paracetamolo negli ultimi sei mesi di gravidanza.
Lo studio ha coinvolto 64mila bambini danesi nati tra il 1996 e il 2002: sono stati analizzati questionari consegnati ai genitori, le diagnosi di ADHD e le ricette prescritte per il disordine dell’attenzione. Il 56% delle mamme aveva usato paracetamolo in gravidanza.
Lo studio, pubblicato sulla rivista americana Jama Pediatrics, secondo i ricercatori comunque non dimostra il nesso di causa ed effetto ma impone una seria riflessione sulla necessità di rivedere le linee guida relative ai farmaci in gravidanza. Servono in sostanza maggiori approfondimenti.
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